Teatro
7:10 pm, 27 Giugno 23 calendario

Con La Commedia Divina il Patologico debutta a Napoli

Di: Patrizia Pertuso
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TEATRO Non è più La Divina Commedia, ma La Commedia Divina: Dario D’Ambrosi e il suo Teatro Patologico la metteranno in scena, come debutto mondiale, a Napoli, il 23 e 24 settembre 2023, sul palco del Teatro Trianon Viviani di Forcella.

La ricerca sociale del Teatro Patologico

L’opera teatrale ripercorrerà attraverso una ricerca meta-testuale della lingua, storie di vita segnate dalla diversità. Così come nella Divina Commedia, Dante portava a compimento una vera e propria indagine sull’umanità, analizzando gli aspetti più reconditi della società attraverso le buone e cattive pratiche dell’individuo, nello spettacolo del Teatro Patologico l’intento è quello di compiere una ricerca sociale che, partendo dall’analisi della lingua dantesca, descriva la fenomenologia dell’essere umano contemporaneo, attraverso la voce e l’espressione di ragazze e ragazzi diversamente abili.

Dario D’Ambrosi e l’universo dantesco

Dario D’Ambrosi si era già affacciato sull’universo dantesco nell’aprile del 2018: in quell’occasione i suoi “ragazzi” – come li chiama lui – avevano dato corpo e voce a Francesca da Rimini, Pier della Vigna, Ulisse e al Conte Ugolino in una versione dell’Inferno portata in scena da senzatetto tra i 40 e i 50 anni:  si erano ritrovati tutti nell’ostello Don Luigi di Liegro, in via Marsala, a pochi metri dalla Stazione Termini di Roma.

In scena per l’Inferno, i senzatetto di via Marsala

«Abbiamo fatto lo spettacolo La Divina Malattia, il paradiso era riservato ai ragazzi disabili – aveva dichiarato allora D’Ambrosi -. Passando per via Marsala ho pensato: che chi meglio dei senzatetto avrebbe potuto interpretare l’Inferno?».

C’era chi aveva perso tutto – casa, famiglia, lavoro – e aveva deciso di trasferirsi nella Capitale sperando che la metropoli gli avesse potuto offrire quell’occasione in più per vivere dignitosamente.

C’era chi aveva cercato di annegare la propria emarginazione nel vino, e chi la solitudine nella disperata ricerca di una “famiglia”, o meglio: di una nuova famiglia. Perché da quella che aveva era stato ripudiato, scacciato, annullato.

Tutti accomunati dal vuoto e avvolti dal silenzio. Quel silenzio sociale che uccide più dell’alcolismo e della morte.

Il debutto assoluto de La Commedia Divina del Patologico

Ora tocca nuovamente a loro. Ai ragazzi con disabilità fisiche e psichiche che nel Teatro Patologico non hanno solo trovato una “casa”, ma anche una forma di riscatto sociale e personale.

Solo poco tempo fa, il Teatro Franco Parenti di Milano li ha osannati – letteralmente, vista la mole di applausi a fine spettacoli – per una Medea in cui il pathos dell’antica Grecia aleggiava su tutta la sala.

La nuova sfida, La Commedia Divina

Adesso, una nuova sfida. La Commedia Divina, infatti, dopo il debutto mondiale a Napoli andrà in tournée in diversi Paesi del Mondo. Loro, le attrici e gli attori del Patologico, sono abituati: si sono esibiti a Johannesburg con Titus Andronicus (nella foto di Federica Di Benedetto), adattamento de La tragedia di Tito Andronico di William Shakespeare; a New York – da cui è iniziato il lavoro di D’Ambrosi – con Medea; a Los Angeles, San Francisco, a Londra e a Bruxelles davanti al Parlamento europeo. E ancora: in Giappone e alle Nazioni Unite «davanti a 500 ambasciatori che alla fine dello spettacolo erano tutti in piedi», racconta il fondatore del Teatro Patologico.

Per chi li conosce, questa Commedia Divina sarà una conferma; per quanti non li hanno mai visti in teatro, una scoperta. Una gran bella scoperta.

PATRIZIA PERTUSO

 

 

27 Giugno 2023
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