Ucraina
7:46 pm, 21 Febbraio 23 calendario
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Meloni a Zelensky: «Sull’Ucraina l’Italia non tentenna»

Di: Redazione Metronews
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L’Italia che non tentenna nell’appoggio all’Ucraina; la lotta di Kiev come il Risorgimento italiano; piena disponibilità a lavorare per la ricostruzione che deve partire subito; no all’invio di caccia, sì all’invio delle armi difensive; piena disponibilità ad appoggiare il piano di pace proposto dall’Ucraina. Sono i principali temi toccati stasera dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa congiunta con Volodymr Zelensky a Kiev. Una viaggio iniziato per la premier con la visita alle città di Bucha e Irpin. 

«L’Italia non tentenna»

«Ho fortemente voluto venire qui per ribadire il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina, per ribadire che l’Italia non intende tentare», ha dichiarato Meloni. «Al momento non c’è sul tavolo l’invio di aerei, è una decisione da prendere con i partner internazionali. Ci siamo concentrati su sistemi di difesa antiaerea, Samp-T, Spada, Skyguard», ha poi spiegato, illustrando l’incontro avuto con Zelensky. «La priorità è difendere infrastrutture e cittadini», ha detto Meloni.

«L’Ucraina come il Risorgimento»

Per la premier la «resistenza Ucraina fa pensare al  nostro Risorgimento». Qualcuno ha «sottovalutato l’eroica reazione di un popolo disposto a fare tutto ciò che va fatto per difendere la sua libertà, la sua sovranità e la sua identità», ha commentato, «Mi ha ricordato la nascita dello Stato italiano: c’era un tempo in cui si diceva che l’Italia fosse solo un’espressione geografica. Ma col Risorgimento ha dimostrato di essere una nazione. Qualcuno – ha aggiunto – diceva che era facile piegare l’Ucraina perché non era una nazione. Ma con la vostra capacità di combattere avete dimostrato di essere una nazione straordinaria».

Per Meloni l’iniziativa di pace è quella proposta da Zelensky

E, in prospettiva, per Meloni, «una pace giusta e duratura non può esserci con una resa dell’Ucraina, una vittoria della Russia non sarebbe pace ma una invasione. Una pace vera – ha aggiunto il premier – si consegue ribadendo che la comunità internazionale non accetta l’invasione di Stati sovrani, non accetta un mondo in cui è la forza a ridisegnare i confini fra gli Stati, in cui chi ritiene di essere militarmente più forte ritiene di avere il diritto di invadere suo vicino». «Niente deve essere deciso senza l’Ucraina, su questo dobbiamo essere d’accordo, e per questo è fondamentale che l’iniziativa (di pace, ndr) parta dal presidente Zelensky», ha concluso Meloni.

Zelensky gela Meloni su Berlusconi: «La sua casa non è mai stata bombardata»

Durante la conferenza stampa il leader ucraino ha parlato anche di Silvio Berlusconi, convitato di pietra dell’incontro, dopo le sue sortite pro-Putin («non stringerei la mano di Zelensky», aveva detto il Cavaliere). Un intervento a gamba tesa che ha creato un certo imbarazzo: «La casa di Berlusconi non è mai stata bombardata da missili, un carro armato russo non è mai arrivato nel territorio della sua casa, nessuno ha mai ucciso i suoi parenti», ha detto il presidente ucraino, «Berlusconi alle tre di notte non ha dovuto fare la valigia per scappare» e tutto questo, ha detto ironicamente Zelensky, «grazie all’amore fraterno della Russia».

«Auguro la pace a tutte le famiglie italiane, anche a quelle che non sostengono l’Ucraina, ma dico loro che ci sono dei russi che ci stanno privando della nostra vita. Voglio che loro vengano qua e vedano cosa è successo in Ucraina: le scie di sangue mostrano tutte le tragedie fatte dai russi. Poi dopo parleremo», ha concluso Zelensky.

21 Febbraio 2023
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