Coppa del Mondo di sci
4:00 pm, 16 Marzo 22 calendario
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Sofia Goggia mondiale nella libera per la terza volta

Di: Redazione Metronews
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SCI – Sofia Goggia vince la Coppa del mondo di discesa per la terza volta nella sua carriera. La 29enne bergamasca termina al 12° posto la discesa delle finali di Coppa del mondo a Courchevel e chiude con 504 punti in classifica, 97 in più della svizzera Corinne Suter, oggi solo 19/a. A trionfare sulle nevi francesi è la statunitense Mikaela Shiffrin (1’27″00) che consolida la sua leadership nella classifica generale. Alle sue spalle a pari merito con il tempo di 1’27″10 sono l’austriaca Christine Scheyer e l’elvetica Joana Haehlen. Al quarto e quinto posto altre due svizzere Lara Gut Behrami (1’27″14) e Michelle Gisin (1’27″16). Sesta la norvegese Ragnhild Mowinckel (1’27″22) che precede la ceca Ester Ledecka (1’27″28) e l’atleta di casa Romane Miradoli (1’27″38). La migliore delle azzurre è Elena Curtoni (1’27″59) decima appena davanti a Federica Brignone (1’27″62) undicesima e Goggia (1’27″68). Nella classifica di Coppa del mondo Shiffrin ha 1345 punti, 156 punti in più della slovacca Petra Vlhova.

La Goggia con Kilde, vincitore maschile (Lapresse)

Goggia: «Il mio terzo globo in 5 anni, 2° consecutivo»

«Fino a gennaio è stata una stagione straordinaria con quasi cento punti di distacco con due discese in meno. Ieri la pressione era molta con Corinne (Suter ndr) che ha fatto una prova magistrale mentre io invece ero totalmente “svarionata”. Poi il vento lo sentivo, non ero concentrata saltando due porte e saltando anche dei passaggi. Ieri sera ho trovato l’equilibrio e oggi ho fatto la gara per me. Sono contenta perché è il mio terzo globo in cinque anni, secondo consecutivo». Così Sofia Goggia al termine della discesa femminile di Courchevel che l’ha vista alzare al cielo la terza Coppa del Mondo di discesa in carriera. «Ho dato tutto, da Cortina in avanti è stata una sofferenza da sportiva -sottolinea la 29enna bergamasca-. È stato difficile rimettermi sugli sci senza fare una preparazione adatta e dovevo sciare con molti km in meno delle altre. Ieri ero distrutta, ma alla fine la pressione è il succo dello sport: c’è chi riesce a reggerla e chi si fa schiacciare da essa. A volte mi capita di far entrambe e oggi son riuscita a reggerla indipendentemente dalla mia posizione quando ho visto di essere davanti alla Suter. Prima delle Olimpiadi avevo fatto uno spazio per questa coppa in libreria; a dir la verità ad inizio stagione pensavo anche più in grande, però è andata così ed è già tanto quello che sono riuscita ad ottenere con un ginocchio un pò malconcio». E ancora: «Il gigante mi permette di avere una base tecnica solida per avere velocità. Sono un’atleta che non ha bisogno tanto che mi “insegnino” le curve in velocità quanto più come affrontarle perché già di mio creo abbastanza velocità. Cerco sempre di imparare, ma la mia chiave di volta è nella solidità tecnica che tutto il lavoro in gigante mi ha permesso di esprimermi come inizio stagione. Il Supergigante di domani? Penso di poterlo fare, valuteremo con i miei allenatori. Tengo le porte aperte ma non garantisco. Ringrazio quelle persone che insieme a me mi hanno aiutato nella costruzione del mio percorso».

Dominik Paris terzo, il vincitore è Kilde

Per quanto riguarda gli uomini, sfuma per Beat Feuz il sogno della quinta coppa di discesa consecutiva, che va meritatamente ad Aleksander Aamodt Kilde, oggi quarto in gara, ma salito a 620 punti complessivi, 13 in più di quelli dello svizzero. E sul terzo gradino del podio, sottolinea la Fisi, sale Dominik Paris (522 punti), per la quinta volta nella sua carriera sul gradino più basso della coppa della specialità che il campione della Val d’Ultimo predilige. L’ultima volta fu lo scorso anno, segno di una costanza di rendimento che contraddistingue la carriera del quasi 33enne carabiniere di Santa Valburga. «Meglio non guardare troppo lontano: chiaro che inseguo la Coppa di discesa e vedremo se nella prossima stagione potrò riuscire a conquistarla», dice Paris, «non è stato facile oggi, nella parte alta ho fatto la mia parte. Non sono stato proprio precisissimo, ma ero veloce. Poi nella parte bassa le curve chiudevano sempre di più e ho perso tempo. La stagione non è andata proprio come speravo: ho avuto un paio di cali dai quali mi sono dovuto riprendere. Per fortuna nel finale di stagione ho sciato abbastanza bene e sono contento di avere concluso fra i top tre del mondo, che è sempre importante. Ora finiamo la stagione per poi riprendersi al meglio per la prossima».

16 Marzo 2022
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