Festa del Cinema
5:20 pm, 20 Ottobre 21 calendario
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Oliver Stone: «Nessun presidente USA sarà mai libero»

Di: Orietta Cicchinelli
Oliver Stone
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È il giorno di Oliver Stone alla XVI Festa del Cinema di Roma. Il pluripremiato regista, sceneggiatore e produttore torna alla kermesse per presentare le sue ultime opere: Qazaq-History of the Golden Man, e JFK-Destiny Betrayed. Il cineasta più politicamente coinvolto della storia del cinema non risparmia niente e nessuno. Ad accoglierlo una folla di fan entusiasti, accorsi per il red carpet. Sul tappeto rosso con il cast di “Qazaq”, Stone firma autografi e risponde ad alcune domande su Kennedy. «Non sarebbe il mondo che abbiamo adesso se non fosse stato ucciso Kennedy. L’America è quella che è, testa al denaro e alla politica militare. Dobbiamo fare qualcosa. Se Kennedy è stato ucciso dai militari e dalle agenzie di intelligence vuol dire che nessun presidente USA può essere libero». È lo Stone-pensiero da sempre!

Oliver Stone e la minaccia fantasma

«Dobbiamo smetterla di pensare di essere sempre sotto minaccia e iniziare a cambiare mentalità». A chi gli chiede se l’impero Usa sia in declino dopo il ritiro dall’Afghanistan risponde senza mezzi termini: «È evidente che è così. La società verrà influenzata dalla mancanza di risorse. Ci sono 800 basi militari all’estero ma mancano i fondi per mantenerle. E gli eserciti che sosteniamo non ce la fanno a resistere dopo che andiamo via. Pensiamo a quanto accaduto in Vietnam del sud. Non ha senso dare soldi a paesi artificiali, a paesi dove si combatte da sempre».

La minaccia cinese

«L’uomo afghano è nato per combattere. Definire successo solo ciò che si basa sulla potenza e capacità di battere i nemici è come un cane che si morde la coda. C’è una inflazione del concetto di minaccia ma dove stanno tutte queste minacce? Si diceva anni fa che la Russia era in bancarotta, ma ora si è ricostruita. E si diceva che la Cina ci stava accerchiando. Ma invece, punta solo alla sua espansione commerciale non certo a conquistare e non vuole governare il mondo» chiosa Stone.

L’America, le armi e Wall Street

«Non si può giocare coi militari in America. C’è una struttura di potere ovunque, anche a Wall Street. Da noi si prende molto sul serio la preparazione per la guerra, l’idea è continuare a spendere e sviluppare la potenza militare. Ma sono soldi spesi male che andrebbero impegnati per scuola e istruzione».

A proposito della forza del web. «La mia opinione personale è che internet sia stata di grande utilità nella ricerca della verità… I media? Non sono migliori degli altri: il problema è l’ideologia alla base di quanto raccontano».

Oliver Stone e la verità

Oliver Stone è da sempre ossessionato dalla ricerca della verità sul caso JFK. «È preoccupante che nessuno del governo Usa – afferma – abbia il coraggio di fare qualcosa. Non appena apri bocca, ti trattano come un pazzo: è una realtà che dura da 60 anni. La difesa americana? Un muro di gomma, e non è possibile la verità senza un presidente molto coraggioso». Così anche a proposito del suo Jfk Revisited: through the looking glass, in cui esamina i documenti desecretati sull’assassinio a Dallas nel 1963 del presidente Kennedy. La pellicola è la versione cinematografica della mini-serie Jfk -Destiny Betrayed.

La pigrizia dei media USA

«I media americani o sono pigri, o complici, come credo – aggiunge – è importante oggi capire perché è stato ucciso Kennedy… Era un guerriero per la pace, cercava di cambiare il mondo. Dopo il 1991 fu piuttosto difficile parlarne al Congresso. Poi furono costretti a passare la legge che ha permesso ulteriori indagini. Sono stati esaminati 60mila documenti, pubblicati ma non del tutto, perché la Cia e i servizi segreti hanno distrutto due scatole sul viaggio di Kennedy in Florida. Siamo ancora in attesa che vengano pubblicati altri dati».

Trump, la CIA e l’FBI

E se «Trump si lasciò convincere dalla CIA e dall’FBI che non fosse il caso di pubblicarli, ora abbiamo un altro presidente, irlandese e cattolico. Quindi la speranza è che vengano desecretati» aggiunge Stone.  Sarebbero tante, inoltre, le cose che non tornano sul caso Kennedy osserva. «L’autopsia del presidente è stata disastrosa perché non ha coinciso con ciò che hanno visto i testimoni. Il desecretamento del materiale dell’autopsia ha dimostrato che il medico responsabile ha detto che il primo colpo era frontale… Il dottor Perry, però, era terrorizzato e ha detto che la prima pallottola è passata per il collo anteriore». Un altro colpo su cui ci sono dubbi «è quello alla schiena. Chiunque ne capisca qualcosa intuisce subito che un solo colpo non sarebbe stato in grado di ottenere quell’effetto mortale». Chiosa Oliver Stone.

20 Ottobre 2021
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