Festa del Cinema
3:14 pm, 23 Ottobre 21 calendario
3 minuti di lettura lettura

Gigi Proietti (ri)vive alla Festa del Cinema

Di: Orietta Cicchinelli
condividi

Presentato alla Festa del Cinema il documentario Luigi Proietti detto Gigi, curato da Edoardo Leo

Luigi Proietti detto Gigi

Non poteva mancare Gigi Proietti alla Festa del Cinema. Lui, il Maestro, scomparso terrenamente un anno fa. A farlo rivivere, o meglio a continuare a tenerlo in vita ci ha pensato uno dei suoi allievi: Edoardo Leo. Un documentario iniziato da Leo proprio insieme a Proietti

«Nel 2018 mi ero messo in testa di fare un documentario su A me gli occhi please, il one-man-show del ’76 scritto da Roberto Lerici, che ha cambiato in un certo senso il teatro italiano, un caso incredibile, con la fila fuori, il pienone ogni sera, sold out dalla prima recita al Teatro Tenda. Lo proposi a Gigi che mi rispose incredulo: “un documentario su di me? E perché?”. Dopo qualche titubanza – racconta Edoardo Leo – disse sì. Io lo vedevo come un supereroe. Poi la sua morte. Mi sono fermato – spiega ancora il regista  – e ho chiesto alla famiglia cosa fare. Quando hanno dato il consenso ho ricominciato a lavorarci ma a quel punto dal racconto di A me gli occhi è diventato altro. È stata un’impresa perché Proietti ha fatto tantissimo e alla fine è stato un atto d’amore. Gigi non si è mai beato della sua grandezza. Era un uomo davvero sincero e umile».

“Luigi Proietti in arte Gigi” setaccia una lunghissima carriera, gli esordi musicali prima che teatrali, la formazione nel teatro di sperimentazione, l’incontro con Carmelo Bene, le esperienze al Comunale dell’Aquila con il gruppo 101, maestri come Giancarlo Cobelli, Giancarlo Calenda, il Proietti d’avanguardia. E poi il Teatro Tenda, il Brancaccio, il cinema e la tv con un ritratto completo di spezzoni d’epoca, frammenti ritrovati e tanti artisti a ricordarlo da Fiorello a Paola Cortellesi.

Le parole di Carlotta Proietti

Tutta la famiglia è presente, la vedova Sagitta Alter, le figlie Susanna e Carlotta. Quest’ultima afferma: «È un film bellissimo, che rispecchia pienamente papà, lo racconta in modo completo, ne siamo tutti veramente molto felici. E pensare che all’inizio la sua perplessità era tanta. Mi diceva: “Boh, un documentario su di me?” ma poi si convinse e iniziò a collaborare attivamente con Leo».

La poltrona vuota all’Auditorium

All’Auditorium stasera “una poltrona vuota, la sua, perché il mio rimpianto è non poterglielo far vedere”. Edoardo Leo ha deciso che quel posto era e sarà per sempre di Proietti. Sarebbe dovuto essere presente lui alla prima, e in qualche modo ci sarà.

Prodotto da Fulvio e Paola Lucisano con Paola Ferrari e Edoardo Leo, il documentario è una produzione Italian International Film e Alea Film con Rai Cinema

23 Ottobre 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo