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10:02 pm, 20 Marzo 24 calendario
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Meloni: «Aiuti in Ucraina ma no all’invio di soldati»

Di: Redazione Metronews
Meloni Ucraina
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Meloni: «Aiuti in Ucraina ma no all’invio di soldati». Questa la linea del governo italiano in vista del Consiglio Europeo.

Meloni: «Aiuti in Ucraina ma no all’invio di soldati»

Alla vigilia del Consiglio Europeo che si terrà domani e venerdì a Bruxelles, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha illustrato ieri al Senato le istanze di cui si farà portavoce per l’Italia. I leader in quei giorni discuteranno soprattutto delle crisi internazionali aperte, dall’Ucraina al Medio Oriente, ma anche di allargamento dell’Ue e migrazione.

«Ribadiamo la nostra condanna allo svolgimento di elezioni farsa in territorio ucraino», ha detto Meloni ai senatori. Poco prima aveva ribadito che non intende «in alcun modo» prendere in considerazione l’invio di truppe in Ucraina. Un’ipotesi «che consideriamo foriera di un’escalation pericolosa da evitare a ogni costo». Ha anche precisato: «Non si tratta dell’impegno a fornire armi, ma di un’intesa che riguarda una cooperazione a 360 gradi, come è naturale che avvenga con uno stato che ha avviato il processo di ingresso nell’Unione europea».
Sul conflitto in Medio Oriente Meloni ha precisato: «È grave e preoccupante l’ondata di antisemitismo dilagante anche nella nostra opinione pubblica. Temiamo un crescente isolamento di Israele, le conseguenze» di un eventuale attacco di terra a Rafah «potrebbero essere insostenibili».

Gli altri temi in agenda

Il sostegno all’Ucraina e la crisi Israelo-palestinese sono due dei temi più importanti che affronterà il consiglio europeo. Gli altri punti riguardano l’allargamento dell’Ue, la difesa comune europea e il nodo dei flussi migratori. Meloni ha illustrato la linea del governo anche alla Camera, dove il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha lasciato l’aula mentre Meloni stava ancora parlando. Un gesto che l’opposizione ha interpretato come ennesimo segnale di crisi all’interno del governo. Meloni ha replicato: «Contano le decisioni e i voti. Il governo italiano ha una posizione chiara in Europa».

20 Marzo 2024
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