Cassazione
12:14 pm, 25 Gennaio 24 calendario
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Cassazione, inaugurazione Anno giudiziario. Cassano: “Troppi femminicidi e morti sul lavoro”

Di: Redazione Metronews
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Cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario alla Corte Suprema di Cassazione a Roma. La Prima Presidente, Margherita Cassano, ha esordito affermando che “l’anno appena trascorso ha visto l’intera magistratura sia ordinaria che onoraria impegnata nel dare attuazione alle riforme del processo civile e penale varate nel 2022″ e aggiungendo: “Si è trattato di uno sforzo corale animato da alta tensione ideale, da grande senso di responsabilità, da scrupolosa attenzione agli aspetti organizzativi quale componente essenziale della cultura del magistrato. La legittimazione si rinnova quotidianamente con la risposta meditata e responsabile alle domande di giustizia, la tutela dei diritti fondamentali della persona, il rigoroso rispetto delle garanzie difensive, l’osservanza del metodo del contraddittorio, l’attento ascolto delle ragioni degli altri e dell’intera comunità dei giuristi, la leale collaborazione con le altre Istituzioni, oltre che con comportamenti ispirati a equilibrio, sobrietà, riservatezza. Rendere la giustizia efficace attraverso un reale recupero di efficienza dei suoi apparati deve costituire un obiettivo di lunga durata per le Istituzioni di uno Stato moderno, anche in funzione della programmata politica di crescita e di sviluppo“.

“Superata ottica carcero-centrica”

Entrando nel merito dell’anno giudiziario appena trascorso, Cassano ha detto: “Nel settore del diritto penale sostanziale ha ricevuto regolamentazione compiuta la giustizia riparativa, è stata superata l’ottica carcero-centrica ed è stato introdotto un inedito, ampio ventaglio di risposte punitive, volte, soprattutto per i reati di minore gravità, a privilegiare forme risarcitorie e restitutorie. Nel settore processuale si sono registrati un’anticipazione e un rafforzamento delle garanzie, un potenziamento degli istituti volti a velocizzare il processo e delle forme anticipate di sua definizione, sì da riservare al dibattimento solo i casi più gravi, oltre che una responsabilizzazione degli attori processuali. In questo quadro, norme come quelle sull’iscrizione della notizia di reato, sulle finestre di giurisdizione, sulle regole di giudizio per l’esercizio dell’azione penale, sui parametri di valutazione prognostica ai fini del rinvio a giudizio hanno un diretto raccordo con la presunzione di innocenza, prima ancora che una mera funzione acceleratoria”.

“Cala durata processi penali, verso obiettivi Pnrr”

Tra i risultati delle misure adottate nell’ultimo anno, il calo della durata media dei processi penali. “Negli uffici di merito, nel settore penale le pendenze si sono ridotte del 13% nei Tribunali e del 6,5% nelle Corti d’appello; un dato tanto più significativo ove si consideri l’aumento dei procedimenti di nuova iscrizione pari complessivamente nel 2023 a 2.447.467 rispetto ai 2.413,467 del 2022 e ai 2.423.842 del 2021 (+1,4% rispetto all’anno precedente). Il numero dei procedimenti definiti è aumentato dell’8,3% in primo grado e del 10,6% in appello. Il disposition time è sceso, in Tribunale, a 310 giorni, rispetto ai 386 del periodo precedente e, in Corte d’appello, a 689 giorni rispetto agli 815 del periodo precedente. È, quindi, possibile formulare una prognosi di conseguimento degli obiettivi fissati dal PNRR, pari, rispettivamente, a 282 giorni per i Tribunali e a 601 giorni per gli Uffici di secondo grado”, ha spiegato Cassano.

“Permane sovraffollamento carceri”

Ma restano ancora alcuni problemi, tra cui il sovraffollamento delle carceri. “Permane il sovraffollamento carcerario con una presenza di 62.707 detenuti (di cui 2.541 donne) rispetto ai posti disponibili pari a 51.179 anche se cominciano a registrarsi i primi effetti deflattivi della riforma del 2022. Aumenta la presenza dei detenuti condannati con sentenza irrevocabile (44.174), mentre diminuisce il numero delle persone sottoposte a custodia cautelare, in attesa di primo giudizio, appellanti o ricorrenti a dimostrazione del rispetto del principio di gradualità e proporzionalità nella adozione delle misure limitative della libertà personale. Preoccupa il numero delle procedure (90.120) relative ai cosiddetti ‘liberi sospesi’, ossia a persone condannate in via definitiva a pene fino a quattro anni di reclusione nei cui confronti il pubblico ministero, contestualmente all’ordine di esecuzione della pena, deve emettere un provvedimento di sospensione della stessa per consentire la presentazione di istanze di misure alternative alla detenzione. Pertanto, in attesa della presentazione delle stesse e della relativa decisione da parte del Tribunale di sorveglianza, l’esecuzione non può avere luogo. A tale pendenza, già considerevole, deve essere aggiunta quella, altrettanto significativa, relativa alle pratiche già in carico agli Uffici per l’esecuzione penale esterna, incaricati dell’istruttoria delle procedure”, ha detto la Prima Presidente.

“Contro violenza favorire indipendenza donne”

Poi uno dei temi più critici del 2023: i casi di femminicidi e di violenza contro le donne. A riguardo, ha detto Cassano: “Un forte impegno della Polizia giudiziaria e della Magistratura non è sufficiente e deve essere preceduto da una forte azione di sensibilizzazione e prevenzione culturale e sociale e da azioni di ampio respiro che coinvolgano non solo la famiglia e la scuola, ma l’intera collettività e siano in grado di incidere sulle cause generali di questa drammatica involuzione delle relazioni interpersonali, in cui sulla dimensione affettiva prevalgono tragicamente l’idea del possesso e del predominio sulla donna e il disconoscimento dell’uguaglianza di genere. Occorre, inoltre, promuovere l’indipendenza economica delle donne, in quanto non può esservi libertà di denuncia senza la libertà dai bisogni primari”.

“Nel 2023 su 330 omicidi 120 vittime donne”

“Nel periodo in esame, su un totale di 330 omicidi (in lieve aumento rispetto ai 325 dell’anno precedente e ai 308 del 2021), le donne risultano vittime in 120 casi (rispetto ai 128 del 2022 e ai 122 del 2021). In 97 casi (rispetto ai 104 del 2022 e ai 105 del 2021) i delitti sono maturati in ambito familiare o nel contesto di relazioni affettive. Desta grave preoccupazione il fatto che dei sette omicidi volontari consumati già nella prima settimana del 2024 tre vedano come vittima una donna“, ha poi spiegato Cassano riportando le statistiche sui femminicidi in Italia.

“968 vittime del lavoro nel 2023, non è più tollerabile”

Ma c’è anche l’emergenza delle morti sul lavoro. “In un moderno Stato di diritto non è tollerabile che si continui a morire a causa del lavoro. Dai dati messi a disposizione dall’Inail risulta che le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state, nei primi undici mesi del 2023, 968 (38 in meno rispetto alle 1006 del periodo gennaio novembre 2022, 148 in meno rispetto al 2021, 183 in meno rispetto al 2020 e 29 in meno rispetto al 2019). I dati, pur se in lieve flessione rispetto all’anno precedente, continuano a essere l’espressione di una grave patologia sociale cui è urgente porre rimedio mediante una forte azione preventiva incentrata sul recupero di effettività di controlli seri, efficaci, moderni, capillari“, ha detto Cassano.

Pinelli (Csm): “Comportamenti toghe decisivi, dentro e fuori funzione”

Dopo di lei ha parlato il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, che ha affermato che il “rapporto di fiducia” tra magistratura e cittadini “nasce dal rigore con il quale il magistrato esercita la funzione. I comportamenti di ciascun magistrato sono dunque decisivi, dentro e fuori l’esercizio della funzione“. Ha poi aggiunto: “E i comportamenti dell’un magistrato incidono sul riconoscimento sociale dell’altro magistrato. Il Consiglio Superiore della Magistratura è dunque chiamato ad un ruolo centrale e delicato di governo della funzione, anche nella sua dimensione deontologica: proporre un ‘modello’ di magistrato, autonomo e indipendente, calato nella logica dell’efficiente organizzazione degli uffici giudiziari”.

Nordio: “Proseguiremo processo di riforme”

In seguito è intervenuto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “In quest’anno siamo chiamati a consolidare un’inversione di tendenza, grazie anzitutto alla puntuale attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: un’opportunità unica, che il nostro Paese ha finora colto puntualmente, non solo per onorare gli accordi con l’Europa, ma ancor di più per assolvere alle nostre responsabilità verso i cittadini, proseguendo in quel ‘profondo processo riformatore’ che Lei, Signor Presidente, ha più volte sollecitato. Ora gli effetti cominciano a manifestarsi, in termini di abbattimento dell’arretrato e di riduzione dei tempi di definizione dei processi”, ha affermato.

25 Gennaio 2024
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