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5:32 pm, 18 Gennaio 24 calendario

La Cassazione: «Per il saluto romano va applicata la “legge Scelba” sull’apologia del fascismo»

Di: Redazione Metronews
Cassazione per il saluto romano
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Secondo la Cassazione per il saluto romano va contestata la “legge Scelba” sull’apologia del fascismo e in particolare l’articolo 5. Lo hanno stabilito le Sezioni unite della Suprema Corte con la sentenza con cui hanno disposto un nuovo processo di Appello nei confronti di otto militanti di estrema destra che avevano compiuto il saluto romano nel corso di una commemorazione a Milano il 29 aprile 2016. Gli imputati erano stati assolti in primo grado nel 2020 per l’insussistenza dell’elemento soggettivo e poi condannati nel 2022. Una volta arrivato il fascicolo in Cassazione i giudici della prima sezione penale hanno investito della questione le Sezioni Unite. «La “chiamata del presente” o “saluto romano” è un rituale evocativo della gestualità propria del disciolto partito fascista e per i giudici è idonea a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista», si legge nella motivazione provvisoria. Gli ermellini ritengono che «a determinate condizioni può configurarsi» anche la violazione della legge Mancino che vieta «manifestazioni esteriori proprie o usuali di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi».

La Cassazione: «Applicare la legge Scelba»

Per i supremi giudici il saluto romano integra il delitto previsto dall’articolo 5 della legge Scelba, «ove, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idonea a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista». «I due delitti possono concorrere sia materialmente che formalmente in presenza dei presupposti di legge», concludono gli “ermellini”. «Le sezioni unite della Cassazione dichiarano che il saluto romano è punibile dalla legge Scelba solo quando per le circostanze concrete della sua esplicazione e manifestazione ci sia reale e concreto pericolo di ricostituzione del partito fascista – ha commentato l’avvocato Domenico Di Tullio, difensore di due fra gli imputati per il saluto romano durante la commemorazione avvenuta a Milano nel 2016 – cosa che ovviamente non è nella cerimonia commemorativa del presente».

18 Gennaio 2024
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