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8:07 pm, 8 Novembre 23 calendario

Via libera del Senato alla Commissione di inchiesta sul Covid

Di: Redazione Metronews
Via libera
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Via libera del Senato – con 94 sì e 64 contrari – alla Commissione di inchiesta sul Covid. Ora il provvedimento, che aveva già avuto l’ok della Camera, tornerà comunque a Montecitorio per alcune modifiche intervenute in commissione a Palazzo Madama. «Non abbiamo nulla da nascondere: io sono andato a testa alta in tribunale a rispondere di quelle che erano le ipotesi anche accusatorie che erano state formulate e ne sono uscito a testa alta. Figuratevi se abbiamo qualcosa da nascondere». Lo ha detto Giuseppe Conte a proposito dell’istituzione della commissione d’inchiesta sul Covid. «Anzi – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – noi vogliamo una commissione seria che possa spiegare come e perchè ci siamo trovati ad affrontare una pandemia a mani nude dopo anni e anni di governi che hanno tagliato la spesa sanitaria e in quella condizione ci stiamo ritornando e vorremmo anche una commissione che accerti come è stata gestita la sanità nella fase più difficile».

Via libera agli approfondimenti

«Perchè il presidente Conte, a fine gennaio del 2020 parlava di “situazione sotto controllo” e sosteneva di aver attivato tutti i protocolli di protezione? È giusto sapere quali informazioni fossero alla base della sua sicumera, supportata dall’allora segretario del Pd, Zingaretti, che ostentava sprezzante serenità bevendo spritz in compagnia al grido “Milano non si ferma”?». Così la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli, durante la dichiarazione di voto per l’istituzione della commissione. «Secondo noi – ha proseguito – non è solo lecito ma doveroso indagare su eventuali abusi, sprechi e comportamenti illeciti, ancora più gravi se commessi alle spalle degli italiani, che stavano lottando contro la malattia, murati vivi dal lockdown. Non possiamo dimenticare le mascherine e i vari dispositivi di protezione risultati difettosi, pagati a caro prezzo dallo Stato italiano e dai cittadini, la nomina del commissario Arcuri, i verbali secretati, i banchi a rotelle abbandonati negli scantinati, la fallimentare app “immuni”, mentre avevamo il cartonato a forma di primule, costato 345 milioni. Nè possiamo dimenticare – ha concluso Ronzulli – il prezzo altissimo pagato dai nostri figli per la schizofrenia del governo. Quando l’Italia era ancora aperta, le scuole sono state le prime a chiudere, quando il paese ha ricominciato a vivere una parvenza di normalità questa è stata negata agli studenti rimasti con la Dad. Una scelta che ha provocato danni enormi ai nostri ragazzi».

«Commissione usata come clava»

«Quasi 192 mila morti in Italia. In Europa più di 2 milioni. E quel 23 febbraio 2020 è una data scolpita perchè è la data del primo decreto che interviene pesantemente nell’organizzazione del sistema sanitario: perchè quel giorno tocchiamo con mano l’inadeguatezza dell’Italia e del mondo di fronte a quanto stava avvenendo. Prima ci hanno dato degli untori. Poi gli altri paesi ci hanno chiesto i nostri provvedimenti. E oggi la verità è che coloro che vogliono la commissione d’inchiesta sul Covid sono gli stessi che allora pensavano che no vax e complottisti fossero dalla parte giusta della storia». Così il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia, nella dichiarazione di voto sulla sull’istituzione della commissione. «E ora – ha aggiunto – vogliono usare la commissione come una clava per meri motivi politici. Da quel 23 febbraio 2020 abbiamo varato 14 decreti per l’emergenza. Ricordo che la destra ha votato sempre contro. Ha votato contro i ristori. Ristori e ammortizzatori sociali che sono arrivati a tutti. Le regioni? Ci chiedevano di trovare respiratori e mascherine che non c’erano e che loro non avevano. Perchè la privatizzazione selvaggia della sanità aveva smontato la prevenzione territoriale e non c’erano gli strumenti di protezione individuale. Anche nella ricca Lombardia, indicata come modello».

8 Novembre 2023
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