Da Conte e Papù i «no grazie» ai milioni dell’Arabia

I milioni del calcio dell’Arabia Saudiata sono una tentazione irresistibile per molti, ma non per tutti. A partire da Antonio Conte che, ospite nella puntata in onda domani di Belve, ha rivelato di aver rifiutato alcune offerte provenienti dall’Arabia Saudita. Il mister parlando del «caso Mancini» e delle discusse dimissioni dalla Nazionale, interrogato dalla conduttrice Francesca Fagnani su cosa avrebbe fatto lui la posto del Mancio ha rispsoto: «Non voglio entrare nella questione e fare qualcosa che a me ha dato fastidio in altre circostanze».

Ma poi la Fagnani è tornata all’attacco: «Quindi lei non ci sarebbe andato in Arabia Saudita. Non avrebbe lasciato la Nazionale», Conte ha risposto sibillino: «Stando ai giornali l’Arabia Saudita avrebbe fatto offerte a tutti, mi ci metto dentro anche io». E ha poi aggiunto: «Io ho rifiutato».

Anche se, ha sottolineato Conte «la Nazionale è un discorso, stiamo parlando di proposte di club. Penso che Mancini abbia fatto qualcosa di storico vincendo l’Europeo. Poi c’è stata sicuramente la non partecipazione ai mondiali, sono delle situazioni che lasciano delle ferite».

Conte: «Napoli e Roma due piazze che vorrei vivere»

Ma Conte ha confessato anche altro, ovvero che: «Sicuramente Roma e Napoli sono due piazze che vorrei vivere, per la passione che ti trasferiscono queste piazze. Mi auguro un domani che ci sia la possibilità di fare questa esperienza». Inoltre Conte ha anche confessato di essersi pentito dell’addio alla Juventus: «Quello sicuramente di cui mi sono un po’ pentito è quello alla Juventus dopo tre anni. Sai quando anche per le piccole cose vedi grandi problemi… decisi poi di andare via».

No all’Arabia anche dal Papù Gomez

Ma Conte non è l’unico che ha rifiutato le sirene arabe, un altro è il Papù Gomez, che, dopo aver rotto col Siviglia ha avuto la possibilità di trasferirsi in Arabia, ma ha detto «No grazie. I miei figli non li porto lì…».  «È stata una scelta di tutta la famiglia», ha raccontato il Papu, «Rientrare in un Paese (l’Italia, ndr) che conosciamo bene è stata la decisione ideale. Dopo aver rescisso il contratto con il Siviglia e aver rifiutato un’offerta dall’Arabia, credevo di restare fermo fino a giugno».

Invece è tornato al Monza di Palladino, respingendo la proposta dei sauditi. «Intanto non era un’offerta irrinunciabile, di quelle che ti cambiano la vita», ha spiegato, «Poi quando ho cercato sull’atlante la città dove mi sarei dovuto trasferire, in mezzo al deserto, ho pensato: grazie, ma non porto i miei tre figli lì», ha raccontato.