Teatro
11:30 am, 18 Settembre 23 calendario

Dopo 30 Paolini anni torna nel Vajont con un’azione corale di 130 teatri

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Trent’anni fa Il racconto del Vajont era la voce e il corpo di Marco Paolini. La sera del 9 ottobre, nel 60esimo anniversario di quella tragedia che costò la vita a 2 mila persone, diventerà VajontS 23, azione corale di teatro civile messa in scena in contemporanea in 130 teatri, dall’Alto Adige alla Sicilia e anche all’estero.

Il 9 ottobre al Carcano Paolini porta in scena VajontS 23

Proprio in quel giorno il Teatro Carcano inaugurerà la stagione 23-24 con il primo degli appuntamenti del lunedì, i Follow the Monday, unendosi al Comitato promotore La Fabbrica del Mondo e Fondazione Vajont insieme ad altre istituzioni culturali e civili nazionali per un grande ricordo collettivo.

Il Vajont raccontato da Mario Tozzi, Paolini e Martinelli

A raccontare in modo accorato questa pagina di storia sarà il geologo, conduttore tv e ricercatore Mario Tozzi, che indagherà in particolar modo il tema della responsabilità dell’uomo nei confronti dell’ambiente. A seguire, la Compagnia Atir, insieme ad alcuni cittadini milanesi che hanno fatto parte dei laboratori teatrali de El Nost Milan, guiderà una narrazione corale di VajontS 23, la storia del Vajont riscritta, 25 anni dopo il racconto televisivo, da Marco Paolini con la collaborazione di Marco Martinelli, drammaturgo e regista del Teatro delle Albe.

Non più solo un racconto di memoria e di denuncia sociale, ma una sveglia. La narrazione di quel che è accaduto si moltiplica in un coro di tanti racconti per richiamare l’attenzione su quel che potrebbe accadere.

«In tempo di crisi climatica non si possono ripetere le inerzie del Vajont»

«Quella del Vajont – spiega Paolini – è la storia di un avvenimento che inizia lentamente e poi accelera. Inesorabile. Si sono ignorati i segni e, quando si è presa coscienza, era troppo tardi. In tempo di crisi climatica, non si possono ripetere le inerzie, non possiamo permetterci di calcolare il rischio con l’ipotesi meno pericolosa tra tante. Tra le tante scartate perché inconcepibili, non perché impossibili».

Ciascun teatro userà il testo come un canovaccio e alle 22.39 stop per tutti

E poi, tutti si fermeranno alle 22.39, l’ora in cui la montagna è franata nella diga. VajontS 23 sarà come un canovaccio. Ci sarà chi lo metterà in scena integralmente, chi lo userà come uno spunto e lo legherà alle tante tragedie annunciate che si sono succedute dal 1963 a oggi: in Toscana l’alluvione di Firenze del 1966, in Piemonte si racconterà di quando il Po e il Tanaro esondarono nel 1994, in Veneto delle alluvioni del 1966 e del 2010, in Campania della frana di Sarno del 1998, in Friuli degli incendi del Carso nel 2022, in Alto Adige della valanga della Marmolada del 3 luglio del 2022 e in Romagna dell’alluvione di maggio.

18 Settembre 2023
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