Mary Ferrara
11:07 am, 2 Maggio 24 calendario
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Mary Ferrara: “Con Hyde-L’Ombra di Jekyll va in scena il disagio”

Di: Redazione Metronews
Mary Ferrara
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Sabato 4 e domenica 5 maggio al Teatro di Documenti di Roma va in scena Hyde – L’Ombra di Jekyll, scritto e diretto da Mary Ferrara. Con
Alessio Chiodini, Valentina Corti, Luca Attadia e l’amichevole partecipazione di Alessandro Campaiola (Voce Off Lord Brown).

Mary Ferrara e l’esigenza di portare in scena Hyde

«Nasce dal confronto costante con una realtà sempre più nevrotica, imprevedibile, alla ricerca della soddisfazione smisurata del proprio Io. Si sviluppano nuove forme di disagio e si fa sempre più utilizzo di sostanze che portano a una scissione netta da ciò che siamo e ciò che eravamo. Hyde – L’Ombra di Jekyll, lo dice il titolo stesso, è un lavoro sull’ombra, un lavoro di ricerca tra le righe di un testo letterario al quale mi sono ispirata e che forse, per la prima volta, ha messo in luce le caratteristiche di una tipologia psicologica. A questo ho unito il fatto che per l’Atelier Spectacularis, un contenitore culturale che propone spettacoli in luoghi differenti dal teatro come castelli e ville storiche, con il coproduttore Giovanni Pelliccia abbiamo identificato in questo genere un forte interesse da parte del pubblico».

“Missione teatro”

Durante la pandemia avevi detto basta al teatro… ma poi cos’è successo?
«È successo che non si riesce a dire basta al teatro! Detta così sembra una dipendenza ma è una vera e propria missione. E’ un lavoro artigianale che ti porta costantemente a prendere le esperienze, tue o altrui, e a cesellarle trasformandole in altro. Ho capito che per dire basta al teatro dovrei smettere di guardare, ascoltare, toccare, pensare. Ma finché respiro risulta impossibile. Ora ne ho solamente la prova».

Un bilancio di quanto fatto da te fin qui come artista«
«Sono fortunata perché l’Arte la posso godere sotto tante forme: da autrice, da critica, da spettatrice. Le tappe sono state queste: la spettatrice ha sviluppato un senso critico che ha portato successivamente al lavoro nel campo giornalistico. Da critica ho incontrato il teatro occupandomi di un’Accademia di Recitazione. In Accademia ho sperimentato e spaziato dall’attorialità alla drammaturgia arrivando alla regia. Il consenso di critica e pubblico mi hanno stimolata a continuare. Ho dato molto di me e questo molto mi è tornato indietro raddoppiato. Ti dirò forse nemmeno raddoppiato: vedere un allievo che ha successo o uno spettatore che si alza dalla poltrona e ti viene a dire che gli hai regalato un’emozione non ha prezzo».

Cosa le piacerebbe fare

Continuare con il lavoro di critica, continuare a scrivere e dirigere. Aggiungerei scrivere un romanzo. Prendo in prestito una frase dell’autore Richard Bach, da inguaribile sognatrice ‘vorrei usare la penna per realizzare incantesimi’.

Quote rosa nello spettacolo

Quanto è vero che sono ancora poche le donne autrici/produttrici nel mondo dello spettacolo e del teatro in particolare?«
«Non lo dico io, parlano i fatti. Rispetto alla percentuale maschile la quota rosa è irrisoria, si abbassa ulteriormente per le posizioni di rilievo nella direzione dei teatri e negli organismi preposti. Le autrici e registe, menzionate come professioniste a livello nazionale e di riconoscibilità al largo pubblico, forse tre. E’ un peccato, ogni ‘visione’ ha un valore inestimabile, l’occhio femminile poi è acuto e indagatore, potremmo avere una rivoluzione nel teatro se le percentuali quantomeno si equiparassero. Mi auguro che sempre più donne vogliano lavorare in questo settore senza farsi scoraggiare dalla disparità e che si possano apportare cambiamenti sostanziali, la dove la pandemia ha dato una opportunità ma ha fallito».

Cosa fare per portare i ragazzi a teatro  cosa si può fare?
«Avvicinarsi a loro portando il teatro nelle loro realtà con una comunicazione efficace, quindi parlo di social e scuole. Per comunicazione efficace intendo argomenti che stimolino la curiosità trattati con un linguaggio per loro comprensibile. Ergo, lo sforzo va fatto anche da parte degli addetti ai lavori. Bisogna sedurre le giovani menti, nel senso buono del termine naturalmente, condurre a sé quelli che saranno le luci del nostro paese. A proposito di seduzione, sarà il tema del prossimo spettacolo ma ne parlerò in un’altra intervista!».

Un progetto/sogno
«Sono una fucina di sogni, di pancia ti dico: professionalmente continuare a portare in scena quello che si agita dentro fin quando avrò qualcosa da dire e penso che dirlo sia utile per gli altri. Personalmente, innamorarmi perdutamente perché l’amore ti porta in un altrove che nel bene e nel male, è un pozzo delle meraviglie!».

2 Maggio 2024
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