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2:22 pm, 7 Luglio 23 calendario

Delmastro, presto la richiesta di rinvio a giudizio. Fonti del Ministero: “Imputazione coatta da riformare”

Di: Redazione Metronews
Andrea Delmastro
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Dopo l’imputazione coatta decisa dal gip di Roma Emanuela Attura nei confronti del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito, la parola passa ora alla Procura di Roma, che dovrà formulare una richiesta di rinvio a giudizio. Una richiesta che potrebbe arrivare in tempi brevi, anche prima della pausa estiva.

Delmastro e la Procura

Lunedì scorso, dopo l’udienza a piazzale Clodio, il gip si era riservato di decidere entro pochi giorni e ieri è arrivata la decisione. Per il giudice quindi sussiste sia l’elemento oggettivo che quello soggettivo del reato. Anche la Procura di Roma, chiedendo l’archiviazione, aveva evidenziato “l’esistenza oggettiva della violazione del segreto amministrativo” aggiungendo però come non ci fossero prove sull’elemento soggettivo, ovvero che Delmastro fosse consapevole dell’esistenza del segreto e che quindi sapesse di commettere un reato.

“Imputazione coatta irrazionale, serve riforma radicale”

Secondo fonti del Ministero della Giustizia, “l’imputazione coatta nei confronti dell’On. Delmastro Delle Vedove, come nei confronti di qualsiasi altro indagato, dimostra l’irrazionalità del nostro sistema. Nel processo che ne segue, infatti, l’accusa non farà altro che insistere nella richiesta di proscioglimento in coerenza con la richiesta di archiviazione. Laddove, al contrario, chiederà una condanna non farà altro che contraddire se stesso. Nel processo accusatorio il Pubblico Ministero, che non è nè deve essere soggetto al potere esecutivo ed è assolutamente indipendente, è il monopolista dell’azione penale e quindi razionalmente non può essere smentito da un giudice sulla base di elementi cui l’accusatore stesso non crede. La grandissima parte delle imputazioni coatte si conclude, infatti, con assoluzioni dopo processi lunghi e dolorosi quanto inutili, con grande spreco di risorse umane ed economiche anche per le necessarie attività difensive. Per questo è necessaria una riforma radicale che attui pienamente il sistema accusatorio”.

7 Luglio 2023
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