Castel Sant’Angelo, custode si impicca a un’inferriata

Choc a Castel Sant’Angelo dove un custode si è impiccato a un’inferriata mentre il museo era ancora aperto.

Castel Sant’Angelo, custode si impicca a un’inferriata

Aveva 40 anni il custode che oggi pomeriggio alle 17:45 ha deciso di togliersi la vita nel Museo di Castel sant’Angelo, dove aveva preso servizio circa tre mesi fa. Un suicidio compiuto con estrema lucidità, in una manciata di minuti: le telecamere di videosorveglianza lo hanno ripreso mentre afferrava  un mazzo di chiavi riposto su una bacheca in uso al personale.

Il suicidio

L’uomo ha provato ad aprire il lucchetto della grata di una guardiola, lungo una rampa dove ogni giorno passano centinaia di visitatori. Era così anche oggi pomeriggio. Il custode non è riuscito a sbloccare la serratura e a quel punto ha accostato il portone che cela allo sguardo dei visitatori il piccolo locale. Poi si è impiccato con la cinta dei pantaloni nella nicchia che aveva ricavato per nascondersi alla vista.

È stata una collega, preoccupata per l’assenza del 40enne, a cercarlo e a trovarsi davanti il corpo senza vita del custode. Sotto choc, ha avvisato una funzionaria. Dopo pochi minuti sono intervenuti i carabinieri. Tutto è avvenuto mentre il museo di Castel Sant’Angelo era ancora gremito di visitatori. I militari della stazione di Prati e della compagnia di San Pietro hanno evacuato i locali, mentre sul posto accorrevano i colleghi della VII sezione del Nucleo investigativo di via in Selci per effettuare i rilievi.

Il disagio delle ultime settimane

Il custode non ha lasciato messaggi che spiegassero il suo gesto, ma nelle ultime settimane aveva manifestato un certo malessere. Credeva di essere controllato, spesso appariva turbato. Avrebbe anche raccontato le sue fobie ad alcuni colleghi. Comportamenti che non erano passati inosservati ma che non potevano lasciar presagire un esito così tragico.