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6:49 pm, 28 Giugno 23 calendario

Bolletta elettrica ancora in lieve aumento, consumatori delusi

Di: Redazione Metronews
bolletta elettrica
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La bolletta elettrica per la famiglia tipo in tutela aumenterà dello 0,4% nel terzo trimestre del 2023. Lo comunica l’Arera, sottolineando che «per il prossimo trimestre è confermato il rafforzamento dei bonus sociali elettricità e gas per le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), come previsto dal governo nel decreto approvato nella riunione del Consiglio dei ministri del 27 giugno. Intervento che si affianca a quelli relativi al gas, con la conferma dell’azzeramento degli oneri generali e della riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento». La spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole compreso tra il 1 ottobre 2022 e il 30 settembre 2023 sarà di circa 1.150 euro, in aumento del 7,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

Bolletta elettrica sempre in crescita

«I prezzi delle materie prime – afferma l’Arera – sembrano essersi relativamente stabilizzati nel primo semestre 2023, dopo la forte crescita registrata nel 2022. L’andamento dei mercati energetici ha visto quotazioni all’ingrosso del gas in deciso calo, nel trimestre in corso, grazie a un’offerta abbondante rispetto alla domanda, che ha permesso di raggiungere un livello degli stoccaggi europei di oltre il 70% della capacità. La discesa dei prezzi si è tuttavia arrestata nel mese di giugno, anche a causa di qualche criticità dovuta all’indisponibilità di alcune infrastrutture produttive norvegesi. Per il trimestre estivo, pur non ravvisandosi particolari tensioni nel mercato europeo, l’aumento delle temperature e il conseguente aumento della domanda potrebbero determinare un rialzo dei prezzi, soprattutto qualora la domanda di Gnl dei due principali importatori asiatici (Cina e Giappone) dovesse mostrare segnali di forte recupero. In questo quadro, nel secondo trimestre 2023, nonostante un prezzo della CO2 rimasto sostenuto, anche le quotazioni all’ingrosso dell’energia elettrica (Pun) si sono mosse al ribasso: registrando, in base ai dati di preconsuntivo, un calo del 27% circa rispetto al primo trimestre 2023. Le previsioni attuali indicano una sostanziale stabilità dei prezzi per il terzo trimestre 2023».

Prezzi all’ingrosso in netto calo

Secondo il presidente dell’Authority, Stefano Besseghini, «siamo in una fase molto delicata e molto difficile da ‘leggere’, in prospettiva del prossimo inverno. Il recente aumento di alcuni indicatori ci dice di un mercato che non ha ancora trovato una sua normalità. Restano fondamentali le soluzioni di risparmio ed efficienza energetica che, come consumatori, possiamo adottare per influenzare la domanda e quindi i prezzi». Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica l’incremento dello 0,4% del prezzo finale della famiglia tipo, che risulta così di 23,85 centesimi di euro al kWh, è sostanzialmente legato al lieve aumento della componente Pe a copertura dei costi di acquisto dell’energia elettrica (+1,7%), cui si aggiunge un leggero aumento della componente Pd a copertura dei prezzi di dispacciamento (+0,7%), con una riduzione della componente Ppe per il corrispettivo di perequazione (-1,3%) e una riduzione degli oneri generali di sistema (-0,7%). Restano invariate le tariffe di rete regolate (Trasporto, distribuzione e misura).

Impatto pesante sui consumatori

«Non possiamo che essere delusi dall’incremento delle tariffe che, seppur di modesta entità, arriva nel momento peggiore per gli italiani». Lo afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi. «La crescita delle bollette dello 0,4% equivale ad una maggiore spesa da +2,6 euro annui a famiglia rispetto alle tariffe attuali – prosegue – ma occorre tenere presente che nei mesi caldi le famiglie fanno maggiore uso di elettrodomestici che consumano parecchia elettricità. L’impatto della decisione di Arera sulle tasche dei consumatori che rientrano ancora nel mercato tutelato sarà quindi decisamente più elevato». Il Codacons ricorda che il 30 giugno scadrà il blocco alle modifiche unilaterali dei contratti di energia elettrica e gas, ossia la norma introdotta dal Dl aiuti Bis che vietava alle società fornitrici di luce e gas sul mercato libero di modificare le condizioni contrattuali concordate con i clienti, a meno che l’offerta sottoscritta inizialmente non sia scaduta.

“Speravamo in un ribasso”

«Una delusione! Data la riduzione del prezzo del Pun registrata nel secondo trimestre rispetto a quello precedente e del prezzo del gas nei mercati all’ingrosso, speravamo in un ribasso. Invece arriva un aumento che, per quanto minimo, scatta proprio ora che, per via dell’accensione dei condizionatori, si registrano i picchi dei consumi elettrici. Insomma, una pessima notizia!». Lo afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, se per una famiglia tipo in tutela il +0,4% significa spendere appena 3 euro in più su base annua, 2,70 per la precisione, la spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1 luglio 2023 al 30 giugno 2024, nell’ipotesi di prezzi costanti) è molto alta, pari a 644 euro, che sommati ai 1.280 del gas, determinano una stangata complessiva pari a 1.924 euro. Inoltre, se il prezzo della luce sale solo dello 0,4% rispetto a quello attuale, rispetto ai tempi pre-crisi, ovvero nel confronto con il periodo luglio – settembre 2020, il rialzo è astronomico: +43,6%. Rispetto alla spesa complessiva del 2020, pari a 485 euro, ora si pagano 159 euro in più, +33 per cento.

 

 

28 Giugno 2023
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