Brescia
3:01 pm, 19 Giugno 23 calendario

Soldi per saltare la fila per la cataratta, arrestato primario oculista

Di: Redazione Metronews
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Tra 500 e 700 euro in contanti dai pazienti che dovevano essere operati di cataratta, per far loro evitare le liste d’attesa; certificati falsi per il rinnovo della patente di guida; attività privata nei giorni in cui risultava in servizio in ospedale: di questo è sospettato il primario di oculistica dell’ospedale civile ‘Vallecamonicà di Esine, in provincia di Brescia, arrestato questa mattina dai carabinieri della compagnia di Breno.
Nell’ordinanza cautelare di arresti domiciliari, emessa dal gip del tribunale di Brescia, vengono contestati all’oculista i reati di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità. Le indagini, coordinate dalla procura di Brescia, sono state avviate lo scorso novembre e concluse nel mese di aprile.

Arrestato primario di oculistica

Il primario – si legge in una nota dei carabinieri di Brescia – avrebbe «abusato della sua posizione di vertice all’interno della struttura ospedaliera», inducendo «gran parte dei suoi pazienti, che dovevano essere sottoposti ad interventi chirurgici alla cataratta, a consegnare somme di denaro non dovute in cambio del loro inserimento nelle liste delle operazioni da eseguirsi in ospedale a Esine, eludendo di fatto i lunghi tempi di attesa gestiti dal centro unico di prenotazione. Dopo aver fatto eseguire agli interessati gli esami strumentali preliminari il dirigente, a fronte della consegna di somme di denaro dai 500 ai 700 euro, avrebbe fatto inserire i loro nominativi nelle liste degli interventi ed avrebbe eseguito operazioni oculistiche in 30-40 giorni».

Falsi certificati per la patente

L’oculista – secondo gli inquirenti – avrebbe anche «erogato prestazioni sanitarie, appropriandosi illecitamente della quota che doveva essere devoluta alle casse dell’Asst Valcamonica» e «redatto certificati medici, che si ipotizzano falsi, finalizzati al rinnovo di patenti di guida, a favore di soggetti ai quali venivano riconosciuti dei requisiti fisici non posseduti».
Infine il primario è accusato anche di aver «svolto attività di libera professione in forma di intramoenia allargata, prestando servizio presso uno studio medico privato, per il quale ricopre la carica di direttore sanitario, in giornate nelle quali invece sarebbe risultato in servizio presso l’ospedale di Esine».
Oltre all’ordinanza cautelare di arresti domiciliari, i carabinieri hanno eseguito nei confronti del dirigente medico anche un decreto di sequestro preventivo di beni.   Tra casa e la banca custodiva quasi 340 mila euro in contanti. La somma (circa 58.000 euro in contanti ritrovati in casa e gli altri 281.500 euro in contanti, in mazzette da 100 e 50, custodite nella cassetta di sicurezza di una banca) è stata oggetto di un sequestro probatorio operato dai Carabinieri della compagnia di Breno durante le perquisizioni oltre una trentina di quadri di valore, orologi di marca e monili in oro e numerose bottiglie di vino di pregio. «L’analisi investigativa svolta dalla guardia di finanza – sezione di polizia giudiziaria presso la procura di Brescia – ha evidenziato una rilevante sproporzione tra il patrimonio riconducibile al medico arrestato e i redditi dichiarati».

19 Giugno 2023
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