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6:37 pm, 21 Gennaio 23 calendario

L’assemblea Dem approva il manifesto per il Nuovo Pd

Di: Redazione Metronews
assemblea Dem
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L’assemblea Dem ha dato il suo ok al “manifesto per il Nuovo Pd“. Contiene anche quei passaggi che, nelle ultime ore, sono stati al centro di un nuovo braccio di ferro tra la componente liberal e quella di sinistra. «Uno Stato regolatore e innovatore è in grado di mettere in risalto la capacità trasformativa delle imprese, correggendo ed evitando al tempo stesso i fallimenti di mercato», si legge nel documento. Un riferimento che ha rischiato di provocare una spaccatura nell’assemblea che, alla fine, lo ha approvato a larga maggioranza: 18 i voti contrari e 22 gli astenuti. Decisivo è risultato il «Lodo Letta», quella mediazione che ha impegnato il segretario fino alla tarda serata di ieri. Il lodo prevede che il manifesto sia subito valido e cogente, ma che non sostituisca immediatamente la Carta dei Valori del 2007, strenuamente difesa dall’ala liberal e riformista. Un risultato che restituisce ottimismo nel segretario il quale, sull’onda dell’entusiasmo, definisce quello di oggi «il primo giorno di primavera» per il suo partito, a dispetto del clima insolitamente rigido piombato sulla Capitale.

L’assemblea Dem ritrova il sereno

«Io vorrei che oggi fosse il 21 marzo, il primo giorno di primavera del nuovo Pd. Vorrei che oggi cominciasse una nuova stagione», dice il segretario: «Andate in tutte le piazze del Paese a discutere come avete fatto oggi». Poi, il segretario aggiunge una citazione tratta da un canto liturgico: il Canto delle tre tende. Vi si racconta di Gesù, accampato su un’altura con i suoi apostoli. Ad affiancarle le tende di Mosè e del profeta Elia: «Restiamo qui, si sta così bene», dice un apostolo. Ma Gesù ribatte: «Dobbiamo scendere a valle». Un modo per invitare i dirigenti del Pd a stare in mezzo alla gente. «Fatelo pensando a David Sassoli che era sempre l’ultimo a lasciare la stanza durante le riunioni – sono le parole di Letta – e dava ascolto e attenzione a tutti. Facciamolo con il sorriso sulle labbra e con autenticità. Vorrei che la nuova stagione del Pd sia la stagione dell’autenticità, in cui non si finge e non si interpreta quell’ipocrisia con cui troppe volte ci relazioniamo fra di noi». Un sassolino estratto dalla scarpa alla fine del suo percorso al Nazareno. Non l’unico. «È stato giusto tenere duro e arrivare qui oggi. Le amarezze e le ingenerosità le tengo per me», sono le parole con cui il segretario aveva aperto l’assise Dem.

Si apre ufficialmente la sfida

Il via libera dall’assemblea Dem al manifesto e alle regole apre ufficialmente anche la sfida fra i candidati. Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo, Paola De Micheli ed Elly Schlein si alternano sul palco dell’Auditorium Antonianum per illustrare le loro piattaforme. Bonaccini chiede al Pd di avere «cultura di governo anche dall’opposizione» il che significa che ad ogni No opposto in Parlamento alle proposte della maggioranza deve accompagnarsi una proposta alternativa. Solo così i Dem conserveranno, per Bonaccini, la credibilità verso un elettorato da riconquistare. Molti, dice il presidente dell’Emilia-Romagna, quelli che sono passati direttamente dal Pd a Lega o Fratelli d’Italia. Per riprendere a parlare a questi elettori, sottolinea Bonaccini, «dobbiamo spiegare quello che vogliamo fare in trenta secondi, come fanno FdI e Lega». Per De Micheli, invece, occorre ripartire dagli iscritti: «Abbiamo bisogno di un cambio radicale del modello organizzativo del Pd. Sto diventando la sindacalista degli iscritti del Pd. Non c’è organizzazione in cui gli iscritti non decidano alcunchè. Se continuerà così, l’esodo dal partito cui assistiamo anche in questi giorni di congresso andrà avanti». Alla valorizzazione degli iscritti guarda anche Gianni Cuperlo che propone di far votare per l’elezione del segretario i soli iscritti, affidando alle primarie aperte la scelta del candidato o della candidata premier. Al contrario, Elly Schlein, vuole allargare il ricorso alle primarie anche alla scelta dei candidati nelle assemblee elettive: «Cambiamo questa legge elettorale, ma finchè non ce la facciamo selezioniamo i candidati che vanno nelle liste con le primarie come abbiamo fatto nel 2013. Dobbiamo allargare la nostra base e chiedo a tutte e tutti quelli che ci ascoltano: iscrivetevi al Partito democratico».

21 Gennaio 2023
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