Manovra
11:21 am, 22 Novembre 22 calendario

Una manovra da 35 miliardi: 21 vanno all’energia

Di: Redazione Metronews
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Una manovra da 35 miliardi: 21 vanno all’energia.

ENERGIA – “Dei 35 miliardi, i provvedimenti destinati al caro energia sono pari a circa 21 miliardi di euro. Confermiamo e aumentiamo i crediti di imposta, che passano dal 40% al 45% per le aziende energivore e dal 30% al 35% per le aziende non energivore”, ha spiegato in conferenza stampa  la presidente del Consiglio Meloni stamattina.

BOLLETTE – “La Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie” portando a 15mila euro l’Isee, dunque “la platea delle famiglie per la quale lo Stato interviene per calmierare bollette si allarga”.

LAVORO – Nella manovra “c’è il taglio de cuneo fiscale, confermiamo il taglio del 2pc per i redditi fino a 35mila euro, prorogato, ma aggiungiamo un 1pc di taglio del cuneo, che arriva al 3pc per i redditi fino a 20mila euro. E’ una misura che aiuta i redditi più bassi. Questa misura, al netto dell’intervento sull’energia, è la più costosa, oltre 4mld al netto. L’altra grande priorità la abbiamo data al taglio del costo del lavoro”.

FLAT-TAX – Nella manovra “c’è la tassa piatta per i redditi incrementali, il 15% sul maggiore utile conseguito con soglia massima di 40mila euro. Una misura rivolta al ceto medio, non per un favore ai ricchi, ma per riconoscere valori e sacrifici”. “C’è l’aumento della tassa piatta del 15 % per gli autonomi legata a 85mila euro di fatturato” e “per i lavoratori dipendenti una tassa piatta al 5% su premi di produttività fino a 3mila euro. Questa misura fa il paio con l’estensione dei fringe benefit già approvata”, ha aggiunto.

PENSIONI – “Rivaluteremo tutte le pensioni secondo l’indicizzazione ma con una percentuale diversa“, spiega il premier. Quella sulle pensioni “è una scelta di cui ci assumiamo la responsabilità”, prosegue, aggiungendo che “abbiamo deciso di aiutare le pensioni minime”, spiega il premier. “Le pensioni minime saranno rivalutate del 120%, l’aumento maggiore in rapporto all’inflazione lo avranno le pensioni più basse. Tutte le pensioni fino a 2mila euro saranno rivalutate del 100%“, prosegue la presidente del Consiglio. “Per le pensioni superiori a 5mila euro fermiamo l’indicizzazione al 35%”, ha poi sottolineato la premier Meloni.

REDDITO CITTADINANZA – Per quel che riguarda il Reddito di cittadinanza “si continua a tutelare chi non può lavorare, disabili, anziani, famiglie senza redditi con minori, donne in gravidanza, ma per gli altri il Reddito di cittadinanza viene abolito nel 2023”, ha detto Meloni. “Nel 2023 non porrà esse percepito per più di 8 mesi complessivi e decade al rifiuto della prima offerta di lavoro”, ha spiegato la premier aggiungendo: “Perché questa scelta? Perché non avendo messo in campo tutti gli strumenti ci siamo dati un periodo transitorio”, ma “una scelta c’è già, il contributo per chi assume percettori di Reddito di cittadinanza va in questo senso. Ma anche il Fondo sociale europeo può intervenire per formare le persone”.

ASSUNZIONI – Nella manovra “abbiamo azzerato la contribuzione per le assunzioni: più assumi meno paghi. Ma l’incentivo all’assunzione” vale “per chi assume giovani under 35, donne, precettori del reddito di cittadinanza” e “vale per i nuovi contratti, vuol dire che non vale per chi licenzia qualcuno e assume qualcun’altro”, si adotta inoltre per chi decide di “stabilizzare lavoratori con contratti a tempio indeterminato”.

CONGEDI – Nella manovra “una misura importante è quella sul congedo parentale. Era retribuito al 30%, noi aggiunto un mese di congedo facoltativo ma retribuito all’80%, fino ai 6 anni di vita del bambino. Una scelta che introduce una specie di salvadanaio del tempo che le madri possono utilizzare in caso di difficoltà evitando di incorrere in situazione economiche difficili”.

INFLAZIONE – Nella manovra c’è lo “stanziamento di 500 milioni contro il caro carrello”. Il governo ha deciso di non dare il via libera all’azzeramento dell’Iva su pane e latte “perché non potendo distinguere il reddito, la misura si sarebbe spalmata anche su chi non aveva bisogno”, sottolinea la presidente del Consiglio: “Abbiamo in mente di selezionare con decreto alcuni alimenti e utilizzare questi 500 milioni per abbassare il prezzo di quei beni per gli incapienti attraverso la rete dei Comuni”.

PREZZI – Un decreto per “selezionare” alcuni alimenti e utilizzare i 500 milioni stanziati “per abbassare il prezzo di quei beni per gli incapienti attraverso la rete dei Comuni”. “Lanceremo un appello ai produttori e ai distributori per aiutarci: diremo, in base a chi aderirà calmierando a sua volta il prezzo (dei beni, ndr), quali sono i produttori e i distributori che hanno aderito” alla nostra iniziativa, ha proseguito Meloni.

 

22 Novembre 2022
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