Manovra
2:30 pm, 18 Dicembre 23 calendario

Medici in sciopero contro la Manovra: saltati 9 interventi su 10. “Il Governo sta improvvisando sulla sanità, saccheggiano le pensioni”

Di: Redazione Metronews
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Medici,  veterinari,  farmacisti, psicologi,  biologi e  dirigenti sanitari di AAroi-Emac, Fassid, Fvm e Cisl Medici hanno incrociato le braccia, fermando il SSN ma garantendo i servizi essenziali e quelli per i pazienti fragili.

«Le nostre ricognizioni sullo sciopero di oggi, già in corso da qualche ora poichè le abbiamo affidate ai nostri Colleghi contingentati per garantire le urgenze, come avevamo previsto e promesso, attestano che siamo in grado di bloccare i servizi necessari a tutte le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale», affermano i promotori.

Manovra, sciopero dei medici

Infatti, spiegano, «solo per limitarci ai dati di più immediata acquisizione, in quanto rilevabili all’inizio dei turni di servizio dedicati alle attività di routine, che per i Veterinari partono prima dell’alba e per i Medici alle 8 in punto, stimiamo che oggi siano saltati, esclusi quelli eseguiti dai gettonisti, 9 interventi chirurgici non urgenti su 10 e che ci sia stato un massiccio blocco delle macellazioni, con una percentuale di adesione del 90% del personale dipendente non contingentato. La responsabilità di questi forti disagi per la popolazione ricade unicamente sui decisori politici che ci hanno costretto al blocco degli ospedali e della filiera agroalimentare».

Uno sciopero che i medici, i veterinari, i farmacisti, gli psicologi, i biologi e i dirigenti sanitari hanno messo in atto per manifestare il proprio dissenso «rispetto a una legge di Bilancio che tradisce tutte le dichiarazioni che il Governo di oggi e quelli di ieri si sono sprecati, in particolare da tre anni a questa parte, a declamare a favore del rilancio del SSN Pubblico, solidale e universalistico, e della valorizzazione dei suoi professionisti, «eroi» fino a ieri ma oggi per l’ennesima volta trattati come un costo e non come una risorsa, mentre al contempo se ne favorisce l’appalto al lucro privato di chi fa della sanità un business a spese di un’imposizione fiscale che grava soltanto sui redditi dei soliti noti».

La voce che si è alzata davanti al Ministero della Salute, dove si è svolto un presidio al quale hanno partecipato i Presidenti e i Segretari Nazionali delle Sigle che hanno proclamato lo sciopero, è stata la stessa voce che si è levata in diverse altre città italiane, con sit in, assemblee, conferenze stampa, per spiegare pubblicamente «il precipizio dal quale non si vuol salvare la Sanità pubblica, di fronte al quale è sorprendente il silenzio assordante delle Regioni, a danno delle quali l’inevitabile ulteriore aumento esponenziale dell’appalto privato del personale che fugge dal pubblico impiego ne trasformerà i maggiori costi, sempre occultati a bilancio nella voce «beni e servizi» in vere e proprie voragini». Si è trattato, aggiungono i sindacati, «di un ulteriore tentativo di sensibilizzare le istituzioni sui temi caldi della salute: burnout e abbandono della professione, stabilizzazione dei precari, privatizzazione dei servizi sanitari, riforma della formazione, abolizione di tutte le penalizzazioni pensionistiche della Manovra 2024. Un ennesimo tentativo che si inserisce in un percorso di mobilitazione intrapreso nei mesi scorsi dalle sigle sindacali della Sanità, e che nel caso in cui il feed-back atteso al termine di questa giornata non risulti sufficiente a soddisfare le richieste alla base della protesta è destinato a riprendere senza smorzarsi dopo la pausa natalizia che la legge impone agli scioperi».

“Il Governo sta improvvisando sulla sanità”

“Alzare l’età pensionabile vuole dire che non c’è nessuna programmazione, vuol dire che non c’è strategia sulle assunzioni e sulla formazione, per cui ti mancano gli specializzandi di alcuni settori perché non incentivi o non sei attrattivo. E si tenta di prolungare la vita lavorativa: ma come fa un veterinario ‘over 70’ a entrare in una stalla per prendere il sangue ad un maiale? Lo vedo difficile e così diventa subito un utente del Ssn”. Così Aldo Grasselli, presidente della Fvm- Federazione veterinari, medici e dirigenti sanitari, che oggi insieme alle sigle Aaroi-Emac (sindacato degli anestesisti e rianimatori), Fassid (radiologi, patologi, psicologi del Ssn e farmacie ospedalieri), e Cisl medici, hanno scioperato e sono in presidio a Roma davanti al ministero della Salute, commenta il dietrofront del Governo sulle pensioni dei medici a 72 anni, un emendamento alla Manovra prima presentato e poi ritirato.
“Il Governo sta improvvisando sulla sanità, si vede che non ha una strategia, men che meno sul rapporto che deve avere con i medici e i sanitari del Paese. Il fatto che nella Manovra – conclude – l’unica cosa innovativa per il comparto sia il taglio delle nostre pensioni fa capire che non siamo simpatici al Governo, ci dicevano eroi eroì e ora saccheggiano le pensioni. Un tentativo che siamo riusciti a rintuzzare, ma non del tutto”.

18 Dicembre 2023
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