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11:30 am, 20 Aprile 24 calendario

L’Istituto superiore di sanità festeggia i suoi 90 anni con il presidente Mattarella

Di: Redazione Metronews
Istituto superiore
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Questa mattina cerimonia per i 90 anni dell’Istituto superiore di sanità (Iss), alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’evento a cui hanno preso parte anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, insieme a scienziati e ricercatori da tutta Italia segna l’avvio delle iniziative per celebrare l’importante ricorrenza dell’istituto. Una storia quella dell’Iss cominciata il 21 aprile 1934, giorno della sua inaugurazione ufficiale. Il nuovo Istituto di Sanità pubblica rimase alle dipendenze della Direzione generale della sanità pubblica del ministero dell’Interno fino al 1959, già in pieno dopoguerra, quando passò al neo-istituito ministero della Sanità. Nei suoi primi anni di vita, le sue principali attività riguardavano la microbiologia per il controllo delle malattie infettive, la fisica sanitaria e il controllo delle sostanze radioattive. E ancora la chimica, principalmente per il controllo degli alimenti, e la malariologia.

L’Istituto superiore di sanità e la sua storia

Ai tempi – come oggi – uno dei focus erano infatti le malattie infettive portate dalle zanzare. La malaria, appunto. Nel corso degli anni vennero sviluppate strategie sempre più efficaci per la lotta agli insetti vettori della malattia che portarono ad una netta diminuzione dei casi di malaria soprattutto grazie all’impiego del Ddt (di cui ancora non si conosceva la pericolosità). Nel 1971 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dichiarò l’Italia Paese completamente libero dalla malaria. Dal 1935 al 1961, l’istituto divenne la “casa” di star della scienza. Sotto la direzione di Domenico Marotta lavorarono in Istituto 4 premi Nobel, due dei quali – Ernst Boris Chain e Daniel Bovet – vennero chiamati appositamente da lui per assumere incarichi che garantirono all’Istituto una grandissima visibilità internazionale.

Nelle emergenze e nei disastri

Il tempo scorre e l’Istituto passa di sfida in sfida. Un anno che viene ricordato è il 1973, quando l’Iss fu impegnato in prima linea nel contrasto all’epidemia di colera a Napoli. Ripercorrere la sua storia significa ripercorrere la storia d’Italia. È il 10 luglio 1976: esperti dell’Istituto sono tra i primi a intervenire in occasione del disastro di Seveso. Altra data clou: 23 novembre 1980, dopo il terremoto dell’Irpinia l’Iss elabora un piano per superare le emergenze sanitarie e interviene sul campo con i propri esperti; 26 aprile 1986, giorno che resterà indelebile a livello mondiale: il disastro di Chernobyl. L’Iss allora dovette valutare i dati sulla contaminazione sul territorio italiano.

Dall’Aids al Covid

E si avvicina la fine del secolo: gli anni 1990-2000 sono gli anni dei progetti di ricerca per la lotta all’Aids, coordinati dall’Iss con importanti finanziamenti del ministero della Salute, che hanno visto storie di successo nella partecipazione a sperimentazioni cliniche sui nuovi farmaci antiretrovirali. Il Terzo millennio è all’insegna di significative minacce infettivologiche: nel periodo 2000-2010 viene ricordato l’impegno per contrastare la Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome), l’influenza aviaria, la malattia di Creutzfeldt-Jacob (la cosiddetta “mucca pazza“). In questo stesso periodo viene rafforzato il ruolo dell’Iss nell’ambito delle reti epidemiologiche, che consentono di monitorare i diversi aspetti della sanità, dallo studio di virus e batteri, alle malattie infettive emergenti e riemergenti, ai fattori di rischio ambientali per la tutela dei cittadini e dei lavoratori (sorgenti elettromagnetiche, esposizioni ad amianto). E infine il Covid. Il 2020 è l’anno dell’emergenza pandemica che ha visto in prima linea l’Istituto nel monitoraggio dell’infezione da Sars-CoV-2, per cui è stato messo a punto dall’ente uno specifico sistema di sorveglianza, in collaborazione con le Regioni.

Bellantone: «Pronti per nuove sfide»

«Tra le sfide che ancora ci attendono, prima fra tutte è il rinnovo di questo ente, che ancora una volta deve ridisegnare il suo assetto per rispondere a nuovi scenari che mai come in questo scorcio di secolo cambiano così rapidamente chiedendoci di rimodulare competenze e obiettivi – ha sottolineato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Rocco Bellantone – tutto evolve, ma il cambiamento non nega l’identità. E l’Istituto, con il suo stesso Dna, oggi deve necessariamente traghettare verso nuove sfide e nuove frontiere. Non cambierà il suo obiettivo di individuare le migliori prassi sanitarie basate sulle migliori evidenze scientifiche. Non muterà il suo dovere di formare gli operatori e informare la popolazione, di costruire strategie per la tutela della salute».

Schillaci: «Un vanto della ricerca»

«Oggi celebriamo 90 anni di traguardi ma guardiamo alle nuove sfide che abbiamo davanti e che insieme sapremo affrontare per raggiungere altri importanti risultati – ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci – nel corso di questi nove decenni l’Istituto ha affrontato tante sfide contribuendo in maniera significativa a migliorare la vita degli italiani e a supportare le politiche sanitarie della nostra nazione. È davvero motivo di grande orgoglio per il ministero della Salute, e per il Servizio sanitario nazionale, avere al proprio fianco un organo tecnico-scientifico che produce ricerca d’eccellenza e gode di un prestigio conquistato fin oltre i nostri confini, grazie alle donne e agli uomini che vi svolgono e hanno svolto la propria attività, fra i quali ricordo che si annoverano anche quattro Premi Nobel».

20 Aprile 2024
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