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4:58 pm, 11 Marzo 24 calendario

L’81% dei medici ospedalieri vittima di aggressioni fisiche o verbali

Di: Redazione Metronews
L'81% dei medici
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L’81% dei medici ospedalieri riferisce di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali sul posto di lavoro e soprattutto in Pronto soccorso. Un dato molto preoccupante, spia di un fenomeno in crescita, che è stato diffuso dal sindacato Anaao Assomed in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari che si celebra il 12 marzo. Nel dettaglio, il 23% del campione di medici e dirigenti sanitari che hanno risposto al questionario del sindacato denunciano aggressioni fisiche e il 77% verbali; mentre il 75% di loro ha assistito personalmente ad aggressioni ai danni di colleghi. Le violenze sono messe in atto dai pazienti nel 51,3% dei casi, seguiti dai parenti (42,3%).

L’81% dei medici ha subito aggressioni

Ma il dato più allarmante, secondo Anaao Assomed, è quello della sfiducia e dell’assuefazione alla violenza: il 69% dei sanitari, infatti, non denuncia l’aggressore, nella convinzione che l’azione legale – con i tempi lunghissimi della Giustizia – non porterà ad alcun risultato concreto. Intanto i brutti episodi si ripetono: ben due negli ultimi tre giorni a Napoli (al Cto e a Villa Betania di Ponticelli), città dove le aggressioni sono state già oltre una decina dall’inizio dell’anno, e un altro all’ospedale Galliera di Genova.

«Fenomeno grave ma sottovalutato»

L’organizzazione no profit “Nessuno tocchi Ippocrate” parla di un clima di forte tensione nei triage, con l’insofferenza alle attese in Pronto soccorso che si trasforma in ira, distruzione degli arredi e pestaggi dei medici e degli infermieri. Secondo Anaao Assomed c’è «un problema di sottovalutazione da parte delle direzioni, con scarsa tutela dei dipendenti». Il 31,4% dei sanitari individua il definanziamento del Servizio pubblico – con i tagli degli organici e dei servizi – come causa principale dello scatenarsi della violenza contro chi si trova in prima linea.

Più esposti infermieri e donne

I più esposti, nei triage e nelle camerate, risultano essere gli infermieri; mentre sono donne il 75,4% delle vittime di aggressione. Quanto agli interventi messi in campo dalle Asl per la prevenzione, il 30% del campione li ritiene inefficaci. Secondo l’ultimo Report “MedMal” di Marsh nel 70% dei casi le aggressioni portano a lesioni personali, nel 24% a danni a oggetti e in ben il 6% dei casi si arriva all’uccisione come hanno testimoniato diversi recenti fatti di cronaca. Gli episodi sono più frequenti nell’area della salute mentale, seguita da quella dell’emergenza e dall’area medica.

11 Marzo 2024
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