I No Vax sanitari tornano al lavoro. Rave, introdotto un nuovo reato
Il Consiglio dei ministri ha deciso: sì all’ergastolo ostativo e al decreto sui rave; le mascherine restano obbligatorie negli ospedali; niente più obbligo vaccinale, invece, per medici e infermieri.
Rinviata al 30 novembre la discussione sulla riforma Cartabia.
Ergastolo ostativo: «Presa norma approvata dalla Camera»
«Abbiamo deciso di intervenire su una materia che ci sta particolarmente a cuore, ovvero il carcere ostativo ha affermato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – e per rispetto al lavoro fatto dal Parlamento abbiamo deciso di prendere la norma così come votata alla Camera e inserita nel decreto».
Il decreto sui rave introduce un nuovo reato
Sui rave «siamo intervenuti con una norma che prevede un nuovo reato», il reato di «invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico, l’incolumità pubblica o la salute pubblica», spiega la Meloni.
«Inizialmente avevamo ragionato di intervenire su un’aggravante di reato che già esiste, il reato di invasione di terreni ed edifici, ma abbiamo poi scelto la seconda strada, introducendo un nuovo reato, perché non volevamo che si inserisse nella fattispecie dei reati contro il patrimonio, ma volevamo che fosse un reato contro l’incolumità pubblica». L’intervento del Presidente del Consiglio su questo dl si è poi concluso con i ringraziamenti al Ministro dell’Interno: «Voglio ringraziare il ministro Piantedosi per essere intervenuto immediatamente», riferendosi allo sgombero del maxi rave di Modena.
Sanità: tornano al lavoro i No Vax
«Gli operatori della sanità – ha proseguito Meloni – erano gli unici per i quali era prevista l’obbligatorietà vaccinale, abbiamo deciso di anticipare la fine dell’obbligo a domani perché ci consente di prendere 4 mila persone ferme e metterle al lavoro, in un momento di grave carenza di organico. Confermiamo invece l’utilizzo delle mascherine all’interno degli ospedali».
Su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta, esprime tutto il suo dissenso: “Tante aspettative, grandi attese. Il Governo Meloni ha fatto nel suo CdM di esordio la sua prima scelta. Ha premiato i NoVax. Peggio di così era difficile iniziare”.
Il rinvio della riforma Cartabia della giustizia
Il rinvio della riforma della giustizia non mette a rischio il Pnrr. Lo ha sottolineato la stessa Meloni in conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri.
«Qualcuno ha detto che con questo rinvio al 30 dicembre rischiamo di far saltare una delle milestone del Pnrr. In effetti questa riforma è uno degli obiettivi ai fini delle rate del Pnrr. Però lo dobbiamo centrare entro il 31 dicembre. Ai fini del Pnrr non cambia nulla. Ci siamo semplicemente preso due mesi, mantenendo i nostri impegni con l’Unione europea, offrendo ai nostri uffici giudiziari più tempo e per valutare se vi siano alcune questioni da perfezionare nella riforma del processo civile».
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