Arte
10:38 am, 3 Ottobre 22 calendario
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Philip Colbert invade via Veneto con le sue aragoste

Di: Redazione Metronews
Philip Colbert
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Dal 6 ottobre e all’8 gennaio 2023, le iconiche aragoste di Philip Colbert saranno protagoniste di un progetto di arte pubblica. Un lavoro sviluppato da Studio Philip Colbert, Cathrine Loewe e Bam srl con il Municipio Roma I Centro e l’Associazione Via Veneto. D’altronde “Sono diventato un artista quando sono diventato un’aragosta” è il motto di Philip Colbert!

Philip Colbert a Via Veneto

Per quasi tre mesi, dodici opere iconiche dell’artista (che sarà a Roma il 6 ottobre per presentare il progetto) animeranno Via Vittorio Veneto, simbolo della dolce vita romana. Sculture di grandi dimensioni e diversi materiali (alluminio, bronzo e acciaio) che rimandano a famose opere d’arte “indossate” dalle aragoste. Sculture, come l’Orinatoio di Duchamp, i Girasoli di Van Gogh o lo Squalo di Damien Hirst, in un dialogo, a tratti anche fastidiosamente stridente, con la storia dell’arte antica e moderna e con il contesto urbano. Tra queste, per la prima volta sarà esposta la scultura più grande, il King Lobster, alto sei metri, che saluta i suoi seguaci con la corona regale e le chele alzate.

Molti dei lavori più interessanti dell’artista nascono da un approfondito studio della storia dell’arte, punto di partenza per Colbert per incrociare i temi dell’arte antica e dell’antichità classica con i simboli quotidiani della cultura di massa. Il risultato è uno scontro anacronistico. Nelle sue scene di battaglia e di caccia che ricordano Paolo Uccello, si ritrova l’aragosta in posa eroica a combattere il Minotauro, a tagliare la temibile testa di Medusa. Oppure a superare valorosamente il serpente come Laocoonte, l’icona prototipica dell’agonia umana nell’arte occidentale.

Dialogo tra passato e presente

Questo dialogo tra passato e presente risuona in particolare con l’essenza di Roma eterna. Un luogo in cui la vivace vita contemporanea si scontra senza soluzione di continuità con le antiche civiltà.  Lavorando spesso su una scala epica degna di qualsiasi artista rinascimentale, la sua inquieta curiosità tocca un nervo scoperto nel nostro mondo iperconnesso, saturo di immagini e di social media, che si proietta verso nuove frontiere future.

«È fondamentale dare spazio all’arte contemporanea ed è per questo che il Municipio Roma I Centro ha creato il brand Roma Contemporanea sotto cui saranno raccolti tutti i progetti di arte contemporanea realizzati nel nostro territorio in un anno. Ogni strato della nostra Città eterna è stato contemporaneo, è nato per esigenze della contemporaneità, per essere utile alle persone. Per questo motivo il dialogo tra ciò che è stato nel passato e ciò che è nel presente deve essere portato avanti perché la città non sia vista solo come monumento da ammirare, ma come un territorio vivo, utile e che fa stare bene tutti coloro che lo abitano e lo attraversano». Così l’assessore alla cultura del I Municipio Giulia Silvia Ghia

Le origini e il percorso artistico

Nato in Scozia, vive e lavora a Londra, Colbert è spesso indicato come il “figlioccio di Andy Warhol”. Laureato con un master in filosofia presso l’Università di St. Andrews, Colbert ha creato un seguito globale per il suo personaggio con l’aspetto di una aragosta che sembra tratta da un cartone animato assieme ai suoi dipinti storici dal carattere hyper pop. La sua ricerca artistica èstata sostenuta da figure del mondo dell’arte come Charles Saatchi e Simon De Pury.

Il suo lavoro esplora in maniera inedita i modelli della cultura digitale contemporanea, creando un dialogo storico con le icone della storia dell’arte. Sulla scia dei primi pittori Pop come Richard Hamilton, Roy Lichtenstein e James Rosenquist, i dipinti di Colbert affrontano temi e soggetti tratti dalla storia dell’arte che vengono mischiati ai simboli quotidiani della cultura di massa contemporanea, il tutto è narrato attraverso gli occhi dell’alter ego di Colbert, l’aragosta che pare desunta dal mondo dei cartoni animati.

Le sue opere sono state esposte nei principali musei internazionali, tra cui: Hunan Province Museum (Hunan, Cina; 2022), Times Art Museum (Chongqing; 2021), Sejong Art Center (Seoul; 2021), Modern Art Museum (Shanghai; 2020), Saatchi Gallery (Londra; 2020), Multimedia Art Museum (Mosca; 2020).

The floating Lobster sul Canal Grande, evento collaterale alla Biennale d’Arte di Venezia (Venezia; 2022).

 

3 Ottobre 2022
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