Venezia 2022
6:30 pm, 28 Luglio 22 calendario

Venezia, il film di Charaf apre le Giornate degli Autori

Di: Redazione Metronews
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CINEMA La storia di un amore contrastato nella Beirut di oggi tra Ahmed, un rifugiato siriano, e Mehdia, una badante etiope raccontata in Dirty, difficult, dangerous da Wissam Charaf sarà il film d’apertura (in concorso) della 19esima edizione delle Giornate degli Autori, sezione indipendente della Mostra del cinema di Venezia che si svolgerà dal 31 agosto al 10 settembre.

L’altro film d’apertura, fuori concorso, è il docufilm Marcia su Roma di Mark Cousins prodotto da PalomarDoc e Istituto Luce che nel centenario della Marcia su Roma unisce le immagini d’archivio alla storia di un’operaia (interpretata da Alba Rohrwacher), inizialmente esaltata sostenitrice del regime e poi disillusa.

«Abbiamo scelto film che raccontano i dolori del mondo»

«I titoli scelti sono film politici che raccontano i distanziamenti, i dolori e i disagi del mondo, ma che in modo ancor più deciso narrano di sodalizi e complicità», spiega la direttrice artistica Gaia Furrer che con il presidente Andrea Purgatori ha illustrato alla Casa del cinema di Roma questa nuova edizione delle Giornate degli Autori, accompagnata da una nuova immagine, firmata dall’artista italiana Ra di Martino che rappresenta un salto dorato sulla luna «dove si custodiscono i sogni».

I paesi rappresentati sono 19, 6 le registe e 5 le opere prime.

Tutti i film in concorso alle Giornate degli Autori

In concorso accanto accanto al film d’apertura ci sono: Bentu di Salvatore Mereu, unico film italiano in gara; Bnà Selhàny (Ordinary failures) di Cristina Groan; Blue Jean di Georgia Oakley (opera prima che prende spunto dalla legge omofoba approvata dal governo Thatcher nel 1988); El akhira, la dernière reine (The last queen) di Adila Bendimerad e Damien Ounouri (opera prima); Les damnès ne pleurent pas (The damned don’t cry) di Fyzal Boulifa; Lobo e cao (wolf and dog) di Clàudia Varejao (opera prima); Padre Pio di Abel Ferrara, («una scelta punk, la nostra» così l’ha presentato Furrer: ambientato nel 1920 è un ritratto dei tormenti del Santo durante il massacro di San Giovanni Rotondo); Shimen (Stonewalling) di Huang Ji e Ryuji Otsuka; The maiden di Graham Foy (opera prima).

Il film di chiusura fuori concorso in prima mondiale sarà l’americano The Listener di Steve Buscemi, la storia della volontaria di telefono amico (Tessa Thompson) che raccoglie le telefonate di chi si sente solo e sfinito.

Bentu, unico italiano con Padre Pio a Venezia

Alle Giornate degli Autori arrivano la Sardegna degli anni Cinquanta e Padre Pio. Bentu (vento in sardo) dell’italianissimo (unico in concorso) regista Salvatore Mereu e Padre Pio di Abel Ferrara ma di coproduzione italiana (e un cast che accanto a Shia Labeuf vede anche Asia Argento, Roberta Mattei e tra gli altri Luca Lionello): i due film sono le rappresentative tricolori tra i dieci in gara. A presiedere la giuria ci sarà la regista e sceneggiatrice Cèline Sciamma.

Stefania Sandrelli sarà alle Giornate degli Autori

A Venezia per le Giornate degli Autori (https://www.giornatedegliautori.com/) arriverà Stefania Sandrelli. L’attrice è una delle protagoniste di Acqua e anice, opera prima di Corrado Ceron, storia on the road lungo la via delle balere italiane. L’altro film presente tra gli eventi speciali è Siamo qui per provare di Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri, storia di una coppia di giovani registi che inseguono uno spettacolo, ispirato a Ginger e Fred che fa fatica a prendere forma.

Le favolose di Roberta Torre apre Notti Veneziane

Ad aprire la sezione Notti Veneziane delle Giornate degli Autori ci penserà Le favolose di Roberta Torre in cui sette amiche trans si ritrovano per rievocare un’altra loro amica Antonia, sepolta dalla famiglia vestita da uomo. Il film racconta la privazioni dell’identità subìta al momento della morte dalle persone transessuali.

«Antonia rappresenta tutte le persone trans che hanno perso la battaglia del riconoscimento della propria identità nel momento della loro morte – dice la regista -. Questo film è un contributo alla ricerca della libertà, un inno a chi fa della propria vita un percorso libero, con forza coraggio lacrime, gioia, nonostante tutto». Le favolose, prodotto da Donatella Palermo, sarà nelle sale il 5, 6 e 7 settembre.

A tema trans, ma fuori concorso alle Giornate degli Autori, c’è anche Casa Susanna del regista francese Sèbastien Lifshitz, che racconta il rifugio clandestino per trans nell’America rurale degli Anni Cinquanta e Sessanta.

 

 

28 Luglio 2022
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