Cinghiali all’Insugherata Manomesse le gabbie

ROMA Sono durate pochi mesi le trappole allestite da Romanatura in diversi punti del Parco Regionale dell’insugherata per catturare i cinghiali e trasferirli in aree protette lontane dalla Capitale. Un progetto nato per affrontare il contenimento degli ungulati, che oramai in alcune zone della città sono di casa e rappresentanto un rischio per l’incolumità delle persone.
Non è chiaro se i responsabili abbiano agito per puro vandalismo o se si tratti di gruppi animalisti (finora nessuno ha rivendicato il gesto). Sta di fatto che il sabotaggio delle gabbie ha vanificato gli sforzi di Roma Natura per arginare la presenza dei cinghiali all’interno di un’area verde piena di punti di accesso in città.
Circa un anno fa trappole simili sono state piazzate nella riserva di Decima Malafede e in quella della Marcigliana. Allo stato attuale il piano di contenimento organizzato da Regione e Romanatura in città consente di catturare tra i 500 e i 600 cinghiali l’anno, circa la metà di quanti andrebbero trasferiti (come nel caso dell’Insugherata) o utilizzati per attività venatoria, o per finire nella filiera agroalimentare controllata da Coldiretti. La presenza massiccia dei cinghiali in città e in particolare nel parco dell’Insugherata è favorita anche dalla difficoltà di raccolta dei rifiuti, che rappresentano una fonte di cibo per questi animali.