Roma
8:17 pm, 30 Marzo 24 calendario

Carceri al collasso: crolla solaio a Genova, detenuto incendia cella a Rossano

Di: Redazione Metronews
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Non si placano le criticità nelle carceri italiane. Nell’istituto penitenziario di Rossano (Cs) stamane un detenuto magrebino protagonista di disordini e dell’aggressione avvenuta giovedì scorso, nel pronto soccorso dell’ospedale cittadino, ai danni di alcuni poliziotti penitenziari, ha incendiato la cella in cui era rinchiuso, provocando una coltre di fumo che ha reso irrespirabile l’aria, con rischi sia per il personale di polizia operante, sia per gli altri detenuti.

Solo il pronto intervento dei poliziotti penitenziari ha scongiurato il peggio. A rendere noto quanto accaduto sono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario regionale dello stesso sindacato di polizia penitenziaria.

Carceri al collasso: «Serve più assistenza psichiatrica»

“Gli uomini della polizia penitenziaria, con scaltrezza e professionalità, – affermano in una nota – sono riusciti anche a domare le fiamme e a ripristinare l’ordine e la sicurezza. Purtroppo, nel carcere di Rossano, negli ultimi mesi, continuano ed essere destinati prevalentemente detenuti che, negli istituti di provenienza, pare si siano resi promotori di eventi simili. Infatti, anche nella giornata odierna, un detenuto con problemi psichiatrici, resosi protagonista di un’aggressione ai danni di ben due Ispettori in un istituto del centro Italia, è stato assegnato nel carcere rossanese. Si tratta – scrivono ancora i sindacalisti – di soggetti di difficile gestione che pongono in serio pericolo l’ordine e la sicurezza del carcere. Nonostante molti di questi abbiano patologie abbastanza gravi vengono ugualmente trasferiti nel carcere rossanese dove, ricordiamo, non è presente un’articolazione territoriale di salute mentale, per la gestione degli stessi. Tra l’altro, ci riferiscono che nello stesso istituto lo psichiatra fa due accessi a settimana, assolutamente insufficienti per seguire i detenuti che ne avrebbero bisogno”.

Il crollo del solaio in una cella a Genova Pontedecimo, un ferito

Dalla provincia di Cosenza a Genova dove, dopo il crollo del solaio in una cella, un detenuto è rimasto ferito. E’ successo durante la notte di venerdì quando intorno alle 2 sono caduti calcinacci e intonaco dal soffitto di una cella del secondo piano sezione maschile del carcere di Genova Pontedecimo finendo proprio sopra il letto di un detenuto che è rimasto lievemente ferito. A renderlo noto Fabio Pagani, della UilPa Polizia Penitenziaria, commentando: «Una bella voragine, è andata bene ma poteva finire peggio. La camera è stata dichiarata immediatamente inagibile e i due detenuti presenti sono stati ubicati in un’altra cella».

Secondo il sindacalista, «occorrono immediati stanziamenti di risorse economiche aggiuntive per la manutenzione e la costruzione di nuove carceri, occorre investire concretamente sugli organici della Polizia penitenziaria. Non c’è più tempo, 14 mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili e 18 mila unità in meno nelle file della Polizia penitenziaria, disorganizzazione imperante, aggressioni, suicidi, omicidi, stupri, traffici di ogni genere e grande, grandissima sofferenza, richiedono interventi immediati e incisivi al di là della propaganda. Rinnoviamo l’invito al ministro Nordio ad aprire immediatamente un tavolo di confronto permanente con le organizzazioni sindacali al fine di mettere in sicurezza il sistema penitenziario».

L’allarme del Garante del Lazio: “A Regina Coeli tasso di affollamento al 180%»

L’allarme era stato lanciato anche ieri dal Garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasìa. Strutture inadeguate, sovraffollamento, carenza di personale sanitario, disagio psichico diffuso e suicidi: tutte criticità che affliggono gravemente l’attuale sistema carcerario italiano. «Un’amara realtà che coinvolge anche gli istituti penitenziari del Lazio – aveva detto – dove sono detenute quasi 6.700 persone con un tasso di affollamento effettivo del 141%. A Regina Coeli, addirittura, supera il 180%. Significa che nel carcere romano per ogni posto detentivo ci sono due persone. Abbiamo un sistema penitenziario che sta scoppiando: ci sono troppi detenuti».

Anastasìa è convinto che per far fronte a tale emergenza occorra «un intervento drastico in tempi brevi». Tra le soluzioni, «non bisogna escludere di arrivare anche a un provvedimento di clemenza». In queste condizioni di vita dietro alle sbarre «come fanno i detenuti a non avvertire disagio, come fanno gli operatori a seguirli tutti? Non è possibile. Così fare prevenzione è come svuotare il mare con il cucchiaio».

Dall’inizio dell’anno sono già 27 i suicidi nelle carceri italiane; tra loro anche il detenuto che, a febbraio scorso, si è tolto la vita a Latina. Su questo fronte nel Lazio, grazie ai tavoli tecnici interistituzionali sulla sanità penitenziaria, si sta lavorando puntando a un aggiornamento di tutte le misure di prevenzione del rischio suicidario.

 

 

30 Marzo 2024
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