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5:30 am, 11 Febbraio 21 calendario

«La mia Antigone è uomo e vive nella Palermo di oggi»

Di: Redazione Metronews
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CINEMA Una storia di potere e integrazione sociale che prende spunto dall’Antigone di Sofocle in una Palermo contemporanea. Si intitola Amare Amaro il film di Julien Paolini, da domenica su Prime Video.
Ha deciso di far diventare Antigone un uomo: come mai?
«Nel testo di Sofocle, che ha un grande valore drammaturgico e una forte attualità, il personaggio che determina tutta la storia è Creonte, il re di Tebe che vieta ad Antigone di seppellire il corpo del fratello. Per questo ho deciso di farla diventare uomo, Gaetano».
Nel suo film ci sono anche lo stesso Creonte e il Coro…
«Creonte è Enza, la sindaca che deve a tutti i costi far rispettare le leggi mentre il Coro è rappresentato da un gruppo di paesani che commentano le azioni: danno ragione alla sindaca e si scagliano contro quella famiglia di fornai che dalla Francia è arrivata a Palermo a vendere baguette».
Il Coro dà corpo al tema dell’integrazione.
«Esattamente. La famiglia di Gaetano/Antigone arriva a Palermo e apre un forno. Suo fratello Giosué/Polinice è un mezzo criminale che muore misteriosamente, forse è stato ucciso. La sindaca Enza/Creonte ne vieta la sepoltura anche perché è visto come “estraneo” a quella società. E Gaetano/Antigone farà di tutto per onorare il corpo del defunto. L’interesse del paese è quello di poter avere il pane: il resto, non importa».
Tra gli attori ha scelto Toni Sperandeo che, dopo un trascorso cinematografico come mafioso, ora diventa un carabiniere.
«Sono convinto che gli attori portino sempre con loro quello che sono. E io volevo la sua grande sicilianità».
PATRIZIA PERTUSO

11 Febbraio 2021
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