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7:08 pm, 6 Novembre 17 calendario

Amianto, proposta di legge per “spingere” le bonifiche

Di: Redazione Metronews
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Roma – Seimila decessi nel 2016, 10.000 nuovi casi diagnosticati; 54.000 da qui al 2025, anno in cui ci sarà il picco; 100.000 decessi nei prossimi 120 anni, solo in Italia e le stime sono prudenziali. Parliamo delle vittime dell’amianto, la fibra killer messa fuorilegge in Italia dal 1992 ma ancora massicciamente presente ovunque.
 
La grande opera pubblica della bonifica dei siti da amianto non è davvero mai partita. Difficoltà burocratiche, indifferenza, lentezza, fondi sempre più scarsi. Adesso l’Osservatorio nazionale amianto, associazione che rappresenta circa 10mila iscritti in tutta Italia, ha presentato una proposta  di legge di iniziativa popolare che è stata presentata in una conferenza stampa al Campidoglio, a Roma, e che ha raccolto il consenso sia del centro destra che del centrosinistra. Consenso fuori tempo massimo, in verità, perchè la legislatura è in sostanza terminata. «È inaccettabile il sacrificio di tante vite umane, che si possono ancora salvare, a causa dell’inerzia delle pubbliche autorità. Chiediamo uno scatto di reni da parte delle istituzioni», dichiara l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Il Prof. Tito Boeri, presidente dell’INPS, ha stimato che la bonifica dei materiali contenenti amianto verrà portata a termine nei prossimi 85 anni; nel frattempo le esposizioni proseguiranno e con esse si verificheranno nuovi casi di patologie asbesto correlate che, tenendo conto dei tempi di latenza, sarebbero diagnosticati nel corso dei prossimi 120 anni.
Ad oggi, il costo sociale medio di un paziente oncologico per l’unità di riferimento è di 41.000 euro ogni anno (se ad esso dovesse aggiungersi il costo di un farmaco di nuova generazione si arriverebbe ad oltre 100.000 euro l’anno). Cifra insostenibile sia per il singolo malato che per la sua famiglia, ma anche per il Sistema sanitario Nazionale che dovrebbe affrontare una spesa complessiva stimata in 400 milioni di euro annui, a cui si aggiungono le spese per prestazioni previdenziali ed assistenziali: un totale di 48 miliardi nei prossimi 120 anni, di cui circa 5 miliardi per i prossimi dieci anni.
Nasce da queste considerazioni la proposta di legge per la bonifica che prevede un credito di imposta per la bonifica e per la messa in sicurezza pari al 50% della spesa nel caso dei produttori di reddito di impresa e una detrazione del 75% nel caso dei privati. Lo Stato eviterebbe un esborso di diverse decine di miliardi di euro, a carico della sanità pubblica, dell’INAIL e dell’INPS che potrebbero arrivare al collasso, anche alla luce delle svariate emergenze ambientali presenti nel nostro territorio (dall’ILVA di Taranto, al petrolchimico di Siracusa, al porto di Trieste, alla Maddalena). Nel contempo verrebbero messe in moto risorse economiche in grado di dare una accelerata ai consumi interni con conseguenze positive sul fronte dell’occupazione e della congiuntura economica.
Per Nicola Forte, Dottore Commercialista «la proposta di legge si fonda sull’utilizzo della leva fiscale per incentivare i numerosi e, attualmente troppo costosi, interventi di bonifica dell’amianto e smaltimento del materiale cancerogeno, attraverso un riconoscimento di un credito di imposta alle imprese e di detrazione per i privati L’importo massimo previsto su cui calcolare la detrazione, sia pure limitatamente al quinquennio 2018 – 2022, dovrebbe aumentare da 96.000 a 120.000 euro, con una detrazione pari al 75%. Inoltre il contribuente potrà scegliere come utilizzare con maggiore efficacia il beneficio suddividendo la spesa detraibile in un numero variabile di rate da 5 a 10. Per quanto riguarda le imprese sarà previsto un beneficio maggiore, relativo non solo all’anno in corso, ma valido anche per il futuro, che prevede un credito di imposta pari al 50% delle spese di bonifica con un massimale di spese di 2.000.000 €, da suddividere in 3 quote di pari importo».
Alla conferenza stampa presenta anche il senatore pd Corradino Mineo. Perché impegnarsi a firmare una nuova proposta di legge quando in Senato è ferma da 4 anni la redazione di un testo unico sull’amianto?, gli abbiamo chiesto. «Certo, in Aula non arriva più nulla. È importante che il testo sia depositato perché potrò essere un punto di partenza per la prossima legislatura», ci ha risposto.
Sempre in tema di bonifiche, da due anni esiste una nuova legge, quella sugli ecoreati, che prevede che anche la omessa bonifica sia un reato. È possibile applicarla anche per le bonifiche di amianto? «Lo sto già studiando su alcuni procedimenti. Presto ci saranno novità», ha assicurato il presidente Bonanni. 
STEFANIA DIVERTITO

6 Novembre 2017
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