amianto
7:00 am, 14 Giugno 17 calendario

I giudici: «Priolo è tutta contaminata»

Di: Redazione Metronews
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ROMA È la prima volta che una sentenza di appello mette per iscritto, nero su bianco, che un’intera città potrebbe essere esposta al rischio amianto. È accaduto a Priolo, vicino Gela, in Sicilia. Uno dei “Sin”, Siti di interesse nazionale: uno di quei “buchi neri” dell’inquinamento per cui da anni si invocano bonifiche ma non si muove mai nulla. Questa volta si è mossa la magistratura: il caso di partenza è la morte di un operaio per mesotelioma. A essere condannata è stata la raffineria di Gela: i giudici, riconoscendo «la rendita per malattia professionale al 100%» e condannando l’Inail a «corrispondere agli eredi» le rate arretrate, sottolineano che l’esposizione all’amianto è «dimostrata indipendentemente dalle mansioni svolte». Ma il giudice ha allargato l’orizzonte scrivendo una sentenza che farà storia: a correre il rischio di essere contaminati non sono solo i 6.500 operai ma tutti i cittadini: ovvero 30 mila persone.
Verso la class action
La sentenza è stata scritta qualche giorno fa e a divulgarla è stato il battagliero avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto. «Una contaminazione a cielo aperto», dice a Metro. L’avvocato sta affilando le armi per preparare una class action alla quale potranno aderire tutti i probabili contaminati. «E ci faremo sentire anche con la Regione, che non ha applicato la sua legge amianto che alcuni anni fa era stata approvata grazie al deputato Pippo Gianni». Ma cosa può fare la regione? «Può istituire un presidio sanitario preparato a questa emergenza, predisporre le bonifiche e fare in modo che l’esposizione non sia in eterna». Una parola che fa venire in mente Casale Monferrato e l’Eternit, la fabbrica killer che la contaminò. Ora Casale è bonificata mentre a Priolo l’unica cosa eterna è l’attesa della bonifica.
STEFANIA DIVERTITO

14 Giugno 2017
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