giulio regeni
7:31 pm, 24 Aprile 24 calendario

Sul corpo di Giulio Regeni c’erano i segni di una miriade di torture

Di: Redazione Metronews
Sul corpo di Giulio
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Sul corpo di Giulio Regeni sono state riscontrate «quasi tutte le torture messe in atto in Egitto e descritte, tra cui pugni, calci, uso di mazze, bruciature». Lo ha riferito in aula il professore Vittorio Fineschi, specialista in medicina legale e consulente della procura di Roma, nel corso dell’udienza del processo per l’omicidio, il sequestro e le torture sul ricercatore italiano. Fineschi, nel 2016, ha eseguito l’autopsia sul corpo di Giulio Regeni: «Gli accertamenti medico legali compiuti in Egitto sono stati sotto lo standard minimo – ha affermato rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco – quello che loro descrivono non è compatibile con ciò che abbiamo riscontrato noi. Gli accertamenti medico legali in Egitto sono stati incompleti e poco approfonditi».

Sul corpo di Giulio il male del mondo

L’Egitto – ha spiegato ancora lo specialista in aula – «nel corso degli anni ha pubblicato due lavori scientifici sulla tortura, di cui uno relativo a 140 casi con l’elenco delle modalità delle torture poste in essere sui viventi, come persone arrestate e poi torturate anche con trascinamento del corpo, mazze, ammanettamento di polsi e caviglie, bruciature. In un’altra pubblicazione – ha detto Fineschi – ossia uno studio retrospettivo relativo a 367 casi di torture avvenute negli anni 2009 e 2010 in Egitto vengono riportate moltissime modalità di tortura che poi sono state riscontrate anche sul corpo di Giulio Regeni, ad esempio le bastonate sui piedi fino alla frattura di tutte le ossa».

Nessuna sostanza tossica

La morte del ricercatore italiano Giulio Regeni può essere «stimata tra le ore 22 del 31 gennaio e le ore 22 del 2 febbraio 2016», ha riferito in aula il dottor Marcello Chiarotti, tossicologo e consulente della procura di Roma. Gli accertamenti medico legali del consulente sono stati eseguiti il 6 febbraio del 2016, quando è stato prelevato un campione di «umor vitreo» al fine di valutare il livello di potassio nella fase post-mortem. La morte di Giulio Regeni, si stima, risalirebbe a «124 ore del prelievo», un valore medio tra un range minimo di 96 ore e un massimo di 150 ore. Giulio Regeni, inoltre, non aveva fatto alcun uso di alcuna sostanza stupefacente nè farmaci o sostanze velenose: «Gli accertamenti tossicologici hanno dato tutti esito negativo», ha spiegato Chiarotti.

«Un’udienza molto dura»

«Abbiamo visto su Giulio tutto il male del mondo e ne abbiamo ascoltato la descrizione. Ancora oggi abbiamo avuto la prova che Giulio è stato torturato per giorni e poi gli è stata procurata la morte». Lo ha detto Alessandra Ballerini, legale della famiglia di Giulio Regeni, dopo l’udienza del processo per l’omicidio del ricercatore italiano. «Era un’udienza necessaria perchè il corpo di Giulio parla – ha aggiunto – e parla anche nel bene perchè non gli è stata riscontrata nessuna sostanza tossica. Un’udienza dura ma importante e inevitabile. Non abbiamo voluto mostrare le immagini per la dignità di Giulio. Ho voluto che i genitori non partecipassero mentre veniva raccontato tutto quello che era stato fatto e loro figlio».

24 Aprile 2024
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