Campionato
8:00 am, 24 Gennaio 17 calendario

La Vecchia Signora inseguita da tre mastini

Di: Redazione Metronews
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CALCIO La Juve è la squadra da battere, si sa . Anche contro la Lazio ha dato l’ennesima dimostrazione delle sue grandi potenzialità. Ma proprio contro i biancocelesti c’è stato qualcosa in più. Max Allegri ha sorpreso tutti schierando  l’attacco al gran completo: Dybala e Higuain hanno segnato, Mandžzukic invece si è sacrificato in un lavoro incredibile sulla fascia, difendendo come un ossesso ma creando qualità e fornendo assist nella fase offensiva. Se questo è un ulteriore segnale… è un segnale fortissimo.
La Roma più operaia ora vince con le piccole
Tra le squadre che inseguono i  bianconeri,  la Roma è forse quella che appare più quadrata e con le maggiori potenzialità. Qualcosa in effetti è cambiato nella testa dei giallorossi, che oggi non perdono più per strada punti con le piccole come spesso è accaduto in passato. Qui c’è lo zampino si Luciano Spalletti. Il toscano di Certaldo nelle ultime gare, anche dopo una vittoria, ha voluto spaccare il capello in quattro, compiacendosi per i punti conquistati ma criticando  anche l’atteggiamento di alcuni giocatori (Dzeko in primis). Spalletti ha deciso: meno bellezza in campo, ma più concretezza. Chi gioca deve badare al sodo, evitare di specchiarsi nella propria bravura, avere momenti di “black out”. Insomma la Roma dal gioco arioso ed elegante va in soffitta, ora conta solo vincere, a tutti i costi.
L’Inter che va di corsa ha un motore  diverso
La partenza dell’Inter di Frank de Boer (match con la Juve a parte), è stata una delle più catastrofiche nella storia del club nerazzurro. Poi è arrivato Pioli e le cose sono cambiate. Ora i nerazzurri arrivano da sei vittorie consecutive in campionato, alcune ottenute in rimonta. Adesso si parla apertamente di terzo posto e il clima è cambiato. Ma cosa è successo? L’impressione è che Pioli abbia ribaltato la prospettiva, mettendo la squadra e non l’allenatore in primo piano. Ha poi piazzato i giocatori nel  ruolo a loro più congegnale e ha fatto delle scelte precise. L’undici titolare c’è. Nel dimenticatoio il tourbillon delle prime giornate, l’esasperante tour-over che ha confuso giocatori e tifosi. Inoltre Pioli conosce alla perfezione il campionato italiano e nel motore ora ha un Galiardini in più.
Ecco il Napoli di Sarri il Barcellona d’Italia
Partito forte (dopo lo shock della partenza di Higuain), il Napoli ha avuto a un certo punto del girone di andata una flessione che lo ha visto barcollare. Tra i motivi della débâcle l’infortunio del suo centravanti titolare  Milik  e  la mancata esplosione di Gabbiadini, eterna promessa. Sarri non si è perso d’animo  e con pazienza ha ridisegnato la sua squadra puntando forte sulla tecnica sopraffina dei suoi piccoletti d’attacco. Insigne e Martens non lo hanno deluso e i partenopei hanno ripreso a volare. Ma il merito non è solo dei due folletti d’attacco, Sarri ha dato al Napoli, considerando  l’alto livello della sua rosa, un gioco davvero splendido, che ricorda quello espresso del Barcellona. Tocchi di prima, smarcamenti continui, aggressione degli spazi. Se il Napoli va avanti così… COSIMO CROCE
 

24 Gennaio 2017
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