La Roma allo Stadium gioca la carta scudetto
CALCIO Non è “il” match scudetto, ma ci assomiglia molto. Perché, classifica alla mano, se sabato la Juve battesse la Roma andrebbe a +7 e tanti saluti a chi pensa che a quel punto la Signora possa buttare via un tal tesoretto. Viceversa, in caso di vittoria dei giallorossi ma addirittura anche dopo un pareggio, tutto rimarrebbe in gioco. E a questo punto magari si potrebbe immaginare che il vero match per il titolo lo si giocherà a metà maggio 2017, a tre giornate dalla fine nell’Olimpico romano.
Il match copertina
Comunque sia, benvenuti al match copertina del girone di andata. Prima contro seconda, allenatori toscani contro e pure giocatori di primissimo livello, che abbondano in entrambi i team. Allegri è un toscano di scoglio (Livorno), Spalletti un toscano dell’entroterra (Certaldo, provincia di Firenze): si dice che i primi siano un po’ più tutto rispetto ai secondi, ma è chiaro che si tratta di chiacchiere da bar. La Roma gioca bene (forse meglio della Juve), ama il calcio veloce ma difficilmente avrà Salah e certamente non Bruno Peres (anche se i test clinici hanno escluso la temuta frattura): però la Lupa ha Dzeko capocannoniere e la Juve propone una difesa che, pur essendo ancora fortissima, ha preso un gol in otto delle ultime nove partite quando lo scorso ano non ne aveva subiti in 22 match (di cui 10 consecutivi).
Giallorossi “diversi”
Tutto può accadere, allora. Anche perché Spalletti ultimamente ha cambiato assetto alla sua retroguardia schierandola a volte pure a tre o a cinque, regalandole concretezza grazie anche alla maggiore copertura garantita da De Rossi e Strootman. Quanto all’attacco, il rebus di Allegri riguarda fin da oggi il ballottaggio Mandzukic-Dybala: il croato è in forma strepitosa, l’argentino ha più classe ma difficilmente reggerà novanta minuti avendo appena recuperato: si va allora verso la staffetta, poi chissà.
Di là, sponda giallorossa, invece, si attende il responso definitivo su Salah: El Shaarawy è più o meno pronto, ma certo non sarebbe la stessa cosa. Di sicuro, in ogni caso, la Juve farà pesare il fattore campo: in campionato l’ultimo ko casalingo risale alla prima giornata dello scorso campionato contro l’Udinese, mentre la Roma ha già perso tre volte lontano dall’Olimpico, pareggiando due e vincendo solo in tre occasioni. Le servirà un cambio di marcia, per spaventare i campioni.
D. LAT.
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