Campionato
8:46 pm, 19 Settembre 16 calendario

Il tecnico del bel gioco non basta per vincere

Di: Redazione Metronews
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CALCIO Un classico. Uno si trova ad un bivio e sceglie la strada sbagliata.  Molti segnali sembrano indicargli che quello non è il percorso giusto, ma niente quello va avanti. Orgoglioso, non vuole ammettere di avere preso un abbaglio.  Il Milan, e non solo quello di quest’anno, sembra quel tizio cocciuto. Sbaglia, ma si incaponisce nell’errore, anzi negli errori. E ancora una volta il Milan parte a singhiozzo  e le prospettive non sembrano rosee. La vittoria contro la Samp è una boccata di ossigeno, grazie al solito Bacca (che per altro doveva partire questa estate).    La rosa non è di quelle che fanno saltare sulla sedia i fan del Diavolo, a parte Bacca appunto, Donnarumma e  Romagnoli. E oltre a una campagna acquisti fiacca, ai soldi cinesi che per ora non hanno smosso gli equilibri, a Milanello si convive con un equivoco di fondo . Il Milan ha dominato per tanti anni nell’età d’oro berlusconiana, dopo i periodi bui che hanno visto il Diavolo precipitare in B per ben due volte. Berlusconi ripartì con un tecnico sconosciuto, tale Arrigo Sacchi, che faceva giocare stupendamente il Parma. Sacchi vinse però un solo scudetto, regalatogli dal Napoli di Maradona, ma dominò a lungo in Europa. Gli scudetti arrivarono poi con Capello (4 di fila) e altri splendidi momenti con Carlo Ancelotti. Lì nacque la leggenda che con un tecnico geniale, si sarebbe potuto cavare sangue anche dalle rape. Viene da sorridere se solo si pensa alle formazioni  a disposizione prima di  Sacchi, poi di Capello e Ancelotti .
Milan smantellato
Ma veniamo a tempi più recenti. L’ultimo scudetto il Milan lo ha vinto con Max Allegri che però aveva in squadra Ibra e Thiago Silva. Venduti i due al Psg e salutata la vecchia guardia il Milan è scomparso dai radar. Ma non è stata abbandonata l’idea che un  grande allenatore  sarebbe bastato per  ritrovare la via del successo. E allora perchè non affidare il Milan a due ex stelle. Fuoriclasse in campo quindi anche in panca. Ecco allora  Seedorf e  Inzaghi: non ha funzionato.    Siniša Mihajlovic, più concreto, non è stato considerato all’altezza. Quest’anno si è scelto Vincenzo Montella, famoso per le sue idee di bel gioco. Basteranno?
C.CR.

19 Settembre 2016
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