Rai 3, I giorni di Parigi l’Europeo mai visto così

CALCIO Televisivamente parlando è una vera novità di questi Europei di calcio. E, per una volta, non è targata Sky, ma Rai. “I giorni di Parigi”, in onda tutte le sere dei campionati dalle 20.10 alle 20.35 su Raitre, prova (e riesce) a ribaltare i canoni della narrazione sportiva tradizionale. Niente opinionisti, niente conduttore in studio, solo immagini e musiche, le immagini del torneo, ma anche quelle di una storia parallela all’evento calcistico, realizzata dagli inviati di Raisport.
«In mezzo a tanti spazi tecnici o classici – spiega Enrico Testa, caporedattore e curatore della trasmissione – per la prima volta abbiamo pensato di fare una cosa diversa, adatta a un pubblico non prettamente calcistico. Magari l’idea è un po’ ambiziosa, ma la Rai vuole cambiare e anche noi. Vogliamo raccontare sì l’Europeo ma da un punto di vista narrativo e televisivo». Dunque, con le immagini a farla da padrone, parole, per una volta, in panchina. Il risultato è  una sorta di blob, però collegato nei vari punti con un titolo a fare da filo conduttore, che è il tema di ogni singola puntata. Un tentativo riuscito di cambiare paradigma televisivo sull’argomento principe per milioni di spettatori, il calcio in televisione. I Giorni di Parigi è un progetto ambizioso, voluto fortemente dal direttore Gabriele Romagnoli, con cui la Rai prova a smarcarsi e, per una volta, a fare gol per prima.
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