Calcio
4:03 pm, 5 Ottobre 15 calendario

Allenatori sulla graticola Mappa delle panchine più calde

Di: Redazione Metronews
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CALCIO  In principio fu Walter Zenga: appena seduto sulla panchina della Sampdoria, quest’anno, ha rimediato un irripetibile 4-0 con il mai sentito Vojvodina, costato l’Europa League ai blucerchiati. Finito immediatamente sotto processo -dei tifosi infuriati per la batosta e della società danneggiata dalla mancata partecipazione alla competizione europea- per ventiquattro ore la sua avventura nel club di Corte Lambruschini sembrò essere già al capolinea.  Poi le cose migliorarono, e ad incrinarsi fu il destino di altre panchine.
Da Castori a Delio Rossi
In Serie A, saltata inspiegabilmente la panchina di Fabrizio Castori, s’odono adesso scricchiolii sinistri da Bologna (i rossoblu sono ultimi con tre magrissimi punti e Delio Rossi non pare avere una idea su come risolvere il problemuccio di una difesa che imbarca gol ed un attacco che segna col contagocce) e da Udine, dove Stefano Colantuono sta facendo rimpiangere il predecessore Andrea Stramaccioni (certo però, la società friulana non può dire di aver fatto un gran mercato). Mai così male nelle prime giornate anche il Genoa di Gasperini: e se in questo caso non si può ancora parlare di tecnico sulla graticola, è certo che il presidente del Grifone Enrico Preziosi, non il più tenero del mondo con i suoi allenatori, non la terrà a lungo nel cassetto, la graticola.  
Imputato Sinisa
Nel frattempo, se il termometro indica febbre alta anche al Palermo, dove per Iachini (reduce dall’imbarcata di gol contro la Roma) siamo già all’ultima chance, è naturalmente nella Milano sponda rossonera che c’è una panchina davvero pericolante dopo i quattro siluri incassati per opera del Napoli. Sinisa Mihajlovic ha detto che non si dimetterà, Galliani s’è preso una pausa di riflessione e si narra di una telefonata dai toni poco concilianti (per usare un eufemismo) con cui Berlusconi ha ricordato di non aver speso 90 milioni in estate per vedere la sua squadra messa alla berlina praticamente da tutti. I numeri non mentono: Mihajlovic sta facendo peggio del predecessore Filippo Inzaghi, autore l’anno scorso di un campionato che fu uno strazio. Superpippo in questo periodo aveva più punti di Mihajlovic , (14 contro 9), segnava di più (16 contro 8) e subiva di meno (10 contro 13).
 Conseguenza: malgrado le smentite, la società ha già due alternative al tecnico serbo: si tratta di Donadoni e Spalletti. 
Garcia si è salvato
Fino a qualche settimana era la Juventus a chiedersi se fosse ancora giusto continuare con Massimiliano Allegri, visto che la squadra aveva appena partorito l’avvio più stentato degli ultimi 100 anni. Oggi le cose in casa bianconera si sono risolte: come anche a Roma, dove Garcia è riuscito a gettare in pasto ai tifosi in evidente  stato di agitazione i quattro gol di Palermo. Per due settimane la situazione è tamponata: ma poi bisognerà tornare a volare alto.
Mourinho, ore caldissime
Intanto in Inghilterra il Liverpool, dopo una agonia di due mesi, ha silurato Brendan Rodgers.Al suo posto facile che vada Jurgen Klopp, ex grande timoniere del Borussia Dortmund, anche se si parla di contatti con Carlo Ancelotti (ufficialmente alle prese con un anno sabbatico dopo il periodo madrilista).
E comunque, in Inghilterra, questo è un argomento del tutto secondario in questo periodo: perché adesso sulla graticola c’è lo Special One. Josè Mourinho rischia seriamente l’esonero  (sarebbe stato già mandato via, se il suo allontanamento non costasse una trentina di milioni di euro). Paga  un inizio in campionato da urlo (Blues sedicesimi dopo la quarta sconfitta in otto partite) ed un assaggio di Champions League semplicemente disastroso. Con 8 punti in 8 gare ed un artico -10 dalla capolista è il peggior risultato del Chelsea in 37 anni.  Insomma, lo Special One è diventato uno dei tanti.
E curiosamente, “l’uomo normale” Claudio Ranieri, invece, con il suo piccolo Leicester City sta stupendo tutti: ed è quinto.
A.B.

5 Ottobre 2015
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