Basket
1:38 pm, 29 Dicembre 14 calendario

Venezia e Reggio Emilia un 2014 da incorniciare

Di: Redazione Metronews
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BASKET Manca solo una giornata per chiudere l’anno solare del campionato di basket e due per terminare il girone d’andata, ma già si può tracciare un piccolo bilancio di quanto visto finora. Innazitutto, il vertice della classifica non è stato quasi mai appannaggio di una squadra sola, segno di un livellamento (in alto) del nostro torneo. Ma se non sorprende vedere il nome dell’EA7 Milano (ormai stabile nelle alte vette e con giocatori come Brooks, Ragland, Kleiza), quelli di Venezia e Reggio Emilia suscitano una certa curiosità. I veneti hanno rinnovato il roster, fatto arrivare giocatori come Goss, Viggiano, Nelson, dato fiducia a Peric e affidato le redini ad uno come Charlie Recalcati. I risultati non si sono fatti attendere. Così come a Reggio Emilia. Sotto la guida di Menetti c’è un gruppo affiatato composto da giovani italiani di valore, come Polonara, Cervi, Cinciarini (Andrea), Della Valle che, affiancati a Drake Diener, Darius Lavrinovic e via discorrendo, compiono scorribande vincenti in tutta la Penisola. Poi c’è Sassari, che da tempo ormai, abita i piani alti del campionato. Coach Meo Sacchetti quest’anno ha compiuto una mini rivoluzione. Non ci sono più i cugini Diener, il gioco non è più incentrato su di loro (e sul tiro da tre punti). Sono arrivati Logan, Dyson, Todic. Cioè prentrazione, presenza a rimbalzo e anche tiro pesante. E dopo qualche incertezza iniziale, Sassari ha trovato di nuovo stabilità. Soprende anche la Cremona di Pancotto, che lotta per un posto tra le prime otto, insieme con Avellino e, udite udite, con la neo promossa (ed esordiente assoluta in serie A) Trento, capace di rinunciare a Triche (che l’ha condotta alla storica promozione), di sovvertire la squadra inserendo buoni giocatori di valore e di togliersi soddisfazioni grandi, mandando ko più di una squadra blasonata. Delude Roma, costretta per problemi economici all’ennesima frullata di giocatori (pescando tra rookie Usa e giocatori di buona volonta, ma avendo anche atleti come Stipcevic e Triche) e costringendo a coach Dalmonte al solito gran lavoro. Per il momento la classifica è rivolta sul basso e Roma e fuori da tutto. Ma c’è tempo. Comunque, la vera notizia è che il nostro basket è tornato lì da dove aveva avuto maggiore linfa: la provincia. La grande città, Milano, resiste (grazie alla passione e ai finanziamenti di Armani) ma la vecchia, sana provincia italiana ha riscoperto la palla a spicchi e sta creando nuove basi per far ritornare il nostro basket ai livelli che gli competono.
FRANCESCO NUCCIONI

29 Dicembre 2014
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