Mostre Milano
5:22 pm, 6 Marzo 24 calendario

A Palazzo Moriggia la Grande Guerra “Dalle Alpi ai Carpazi”

Di: Redazione Metronews
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Le Civiche Raccolte Storiche di Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento a Milano, da oggi al 14 aprile con ingresso libero, ospitano la mostra Si combatteva Qui! 1914-1918 Dalle Alpi ai Carpazi di Alessio Franconi, promossa da Comune di Milano – Cultura e patrocinata dalla Commissione Europea.

Si combatteva Qui! 1914-1918 Dalle Alpi ai Carpazi di Alessio Franconi

Palazzo Moriggia, che fu già nel 2015 prima tappa del cammino di questa mostra itinerante, si conferma luogo ideale per il ritorno dell’esposizione a Milano. Dopo aver esposto da Roma fino ad Helsinki, creando uno spirito di memoria condivisa dei due conflitti mondiali, Alessio Franconi torna ad esporre nella sua città di residenza con un percorso inedito per il capoluogo lombardo. Ad ospitare e promuovere questa esposizione sono le Civiche Raccolte Storiche coerentemente con la propria natura di centro di studio, divulgazione, ricerca e memoria e di “Laboratorio di storia moderna e contemporanea”. La Biblioteca, l’Archivio e il Museo del Risorgimento raccolgono infatti, presso Palazzo Moriggia, un importante patrimonio che va dall’età napoleonica al secondo dopoguerra ed in particolare un’ampia documentazione relativa alla Prima Guerra Mondiale.

La mostra racconta un viaggio dell’autore dalle Alpi all’Ucraina

La mostra racconta un lungo viaggio dell’autore, affrontando prima le creste vertiginose delle Alpi per poi addentrarsi nei paesaggi cristallizzati nel gelo dei Monti Carpazi. Seguendo labili tracce nella neve, Franconi si addentra in incredibili storie finite nell’oblio. Storie di un intreccio di popoli in conflitto, con persone costrette a viaggi, spesso senza ritorno.

Alla scoperta dei luoghi di prigionia della Grande Guerra

Ispirato dalle note e parole di un antico canto popolare trentino, l’autore parte dalle Alpi e si addentra nell’est Europa fino a raggiungere l’Ucraina. Nomi di luoghi che riemergono oggi a causa dell’odierno conflitto ucraino. Bastioni di fortezze abbandonate, dove furono combattute incredibili battaglie campali come a Przemyl. Finito sulle prime pagine dell’epoca per l’imponente assedio russo, oggi tornato nelle notizie di cronaca in quanto punto di arrivo per i rifugiati ucraini e punto di partenza degli aiuti internazionali. Un viaggio per riscoprire i luoghi di prigionia dove si combatterono alcune delle più importanti battaglie della Grande Guerra.

Dalle Alpi ai Carpazi vuole ricordare e sofferenza di chi ha combattuto in guerra

Nata con lo scopo di ricordare le sofferenze di chi ebbe a combattere quella Guerra e di non dimenticare il costo del sacrificio umano, la mostra guida il visitatore verso una più profonda comprensione del valore della pace e dell’Unione Europea che, da oltre 70 anni, previene il crearsi di nuovi conflitti armati entro i propri confini.

Alessio Franconi: «E’ stato un insegnamento di vita»

«E’ stato un insegnamento di vita – commenta Franconi -, un percorso introspettivo verso una maggior comprensione del mondo contemporaneo; osservare dal vivo i luoghi della Grande Guerra è un’esperienza faticosa e dolorosa dal momento in cui ancora si possono vedere le ossa sparse sui campi di battaglia». Campi che l’autore ha ritratto in bianco e nero, a cento anni dalla fine delle ostilità.

Dalle Alpi ai Carpazi è il risultato di un lavoro pluriennale

Il progetto è il risultato di un lungo lavoro pluriennale. L’autore si è recato lungo tutto l’arco alpino passando dalla Slovenia, dall’Italia e dall’Austria lungo quello che fu il fronte italo-austroungarico della Prima Guerra Mondiale, raggiungendo campi di battaglia a oltre tremila metri di quota.

Nel 2017, con una lunga e delicata missione fotografica, ha attraversato i Monti Carpazi, per ricordare il dimenticato fronte orientale raggiungendo l’Ungheria, l’Ucraina, la Polonia, la Slovacchia e la Repubblica Ceca. Alessio Franconi ricorda il valore della pace con fotografie da luoghi che sono tornati di drammatica attualità.

La mostra è accompagnata da oggetti e documenti provenienti dai fondi dell’Archivio e dai depositi delle Civiche Raccolte Storiche.

6 Marzo 2024
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