Mostre Roma
5:56 pm, 15 Febbraio 24 calendario

Tra cimeli e ricordi, il mondo di Rino Gaetano va in mostra

Di: Redazione Metronews
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Parte da Roma il viaggio nel mondo di Rino Gaetano con la prima mostra dedicata al grande cantautore che ha segnato un’epoca nella musica italiana. Iconico poeta dallo stile unico e tagliente, con la sua voce ruvida e con i suoi testi apparentemente leggeri e disimpegnati ma pieni di contenuti, ha saputo graffiare società e politica senza mai nascondersi dietro etichette e maschere, riuscendo, attraverso pensieri anticonformisti e parole semplici, a portare alla luce gli anni bui della nostra nazione.

La mostra Rino Gaetano al Museo di Roma in Trastevere

Il songwriter, calabrese di nascita ma romano d’adozione, verrà celebrato con la grande mostra Rino Gaetano, che sarà ospitata da domani al 28 aprile al Museo di Roma in Trastevere, nel quartiere che amò e frequentò fin dai tempi del Folkstudio. Non a caso Rino Gaetano ha vissuto a Roma, dove si è fatto le ossa nei palcoscenici off e nei teatri con l’Ente Teatrale Italiano, dove ha imparato a evidenziare il messaggio con tutti gli strumenti del teatro.

Si tratta di un’esposizione inedita nata dalla ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino artistico di Rino Gaetano, arricchita da “tante rarità” di assoluto valore, concesse per l’occasione dalla sorella Anna. Esposti documenti, foto, cimeli artistici, la raccolta dei dischi, video, strumenti musicali, oggetti, abiti di scena come l’accappatoio indossato durante il Festivalbar all’Arena di Verona e la giacca in pelle utilizzata a Sanremo, oltre a manifesti e alla sua collezione di cappelli.

La riscoperta delle canzoni di Rino Gaetano

Le sue canzoni, innovative e dal forte impegno civile, dopo la prematura scomparsa, sono state riscoperte e sono diventate veri e propri inni tra le nuove generazioni: usate in teatro, come colonne sonore di film, trasformate in fiction, compilation, street art e festival. La denuncia sociale celata dietro l’ironia delle sue beffarde filastrocche resta ancora attualissima, come la costante lotta contro i tabù, le mistificazioni, le ipocrisie e i conformismi. Non ha mai avuto bisogno di maestri, rappresentava lui stesso l’onda nuova di una corrente senza eguali.

I suoi testi anarchici, chiassosi, poetici e struggenti

I testi dei suoi brani non vanno presi come racconti realistici, ma viverli come fossero immagini sorprendenti, idee, suggestioni, poesie che alimentano le due anime della sua ispirazione. Quella anarchica e chiassosa e quella poetica e struggente, con momenti di felice fusione espressiva e di divertito abbandono. Tutto questo su musiche dagli impianti ritmici di ferro e arrangiamenti di insolita ricchezza e invenzioni, accompagnati da una vocalità moderna e aggressiva.

Da Nuntereggae più a Gianna fino a Mio fratello è figlio unico

Nei suoi testi, fatti di sberleffi e di battute caustiche additava l’eterna crisi dell’Italia, quella delle auto blu e degli evasori legalizzati di Nuntereggae più con versi come “vedo tanta gente che nun c’ha l’acqua corrente, e non c’ha niente, ma chi me sente”.
O ancora l’esaltazione della forza femminile di Gianna che “difendeva il suo salario dall’inflazione”, sino alla sua celebre Ma il cielo è sempre più blu, intrisa di luoghi comuni e di misfatti che i “benpensanti” definiscono progresso, ai quali si contrappone l’indomabile speranza dei “sognatori” che vagheggiano “un cielo sempre più blu”. E poi ancora, ma la lista è lunga, Berta filava, Sfiorivano le viole, che con linguaggio desueto trattava i temi dell’emarginazione.

La vetta creativa viene raggiunta con l’album Mio fratello è figlio unico che resta uno dei dischi più importanti non solo della carriera del cantante, ma in generale della musica italiana.

Cantò Gianna e, per la prima volta nella storia del Festival di Sanremo, fu pronunciata la parola “sesso”. Nel teatro sanremese, all’epoca, l’impressione fu di vedere un “marziano”, per la forza dissacrante di quella performance ispirata più a Carmelo Bene che ai codici della musica.

Rino Gaetano ha pubblicato sei album tra il 1973 e il 1980

Fra il 1973 e il 1980 ha pubblicato sei album attraverso i quali ha dipinto con schiettezza un’Italia che ci assomiglia ancora, ma proprio a causa della sferzante lucidità nell’affrontare temi di stretta attualità, ha faticato tanto per farsi conoscere, affrontando i pregiudizi della critica, del pubblico, dei colleghi, dell’ambiente e anche dell’establishment che non vedeva di buon occhio quello strano personaggio che si divertiva a schernire tutti, potenti, politici, uomini di potere, facendo nomi e cognomi.

Non tragga in inganno la popolarità immediata delle sue canzoni. C’è molta sapienza nell’uso del sarcasmo, del calembour, del nonsense, in quel particolare mezzo di comunicazione che è la canzone, sempre troppo disposta a prendersi sul serio anche quando si tratta di operetta.

L’assessore Miguel Gotor: «Ricordiamo la sua ribellione scanzonata»

«La sua cifra artistica, animata da una ribellione scanzonata, la sua poetica e la sua musica sono ancora attualissime e coinvolgenti come in passato perché già allora rompevano gli schemi della scena musicale italiana – ha detto l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor -. Le canzoni di Rino Gaetano si proponevano sul piano della denuncia sociale in forma di ballata, di affettuosa ironia e pungente sarcasmo, di rivoluzione provocatoria. Una musica insomma irregolare e insieme popolare e diretta. Per questo “vicina alla gente».

Giusy Ferreri: «Oggi cambiano i nomi ma le tematiche sono le stesse»

Dal canto suo la cantante Giusy Ferreri, presente all’inaugurazione della mostra, lo ha ricordato raccontando: «Il suo coraggio e la sua verità interiore controcorrente lo rendono più vicino ai nostri giorni piuttosto che al suo tempo, quando era giudicato una figura “scomoda”. Da grande osservatore creativo riusciva a trattare tematiche sociali di un certo peso non rinunciando mai alla sua sottile e tagliente ironia. Oggi cambiano i nomi dello spettacolo, della musica e della politica che dipingeva in musica, ma le situazioni e le tematiche irrisolte restano più o meno sempre le stesse».

La mostra è corredata dal catalogo edito da Gangemi

La mostra è corredata dal catalogo edito da Gangemi Editore che contiene storia, immagini e un lungo elenco di straordinarie testimonianze che aiutano a comprendere tutte le sfaccettature di un uomo considerato uno dei cantastorie di culto della nostra storia. Un viaggio straordinario di memoria collettiva al ritmo delle note delle sue stralunate canzoni e dove la sua arte sarà più viva che mai.

 

15 Febbraio 2024
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