All’Elfo in prima nazionale il Peter Pank di Bruni/Frongia
Tutte le trasformazioni di Peter Pan
Peter Pan ha subito una notevole trasformazione nelle varie edizioni e riscritture firmate dallo stesso J. M. Barrie: i tratti più oscuri e profondi sono stati cancellati in favore di una generica irriverenza infantile. Il punto di partenza di questo spettacolo viene proprio da quei primi testi, L’uccellino bianco e Peter Pan nei giardini di Kensington, composti quasi dieci anni prima del più famoso Peter e Wendy, dove vivono personaggi e storie che sono state dimenticate.
Peter Pan ha solo sette giorni di vita quando la madre inavvertitamente lascia la finestra aperta e lui vola giù ritrovandosi nei giardini di Kensington: lì scoprirà di essere un “traquestequello”. Peter cercherà di tornare a casa, ma troverà la finestra chiusa. All’interno vedrà sua madre che stringe un altro bambino. Da quel momento imparerà a dimenticare e il suo tempo infinito trascorrerà nei giardini in compagnia di fate, animali e degli altri bambini perduti.
La lettura di Bruni/Frongia
Nell’intimità della sala Bausch, Luca Toracca, Corinna Agustoni e Maria Caggianelli Villani invitano lo spettatore a incontrare i “ragazzi perduti”, a combattere contro i pirati che vogliono far credere che per diventare grandi si debba smettere di giocare.
Tra i personaggi in scena si incontrerà re Salomone, un corvo che governa l’isola degli uccelli al centro dei giardini e si scoprirà che le fate non sono sempre degli esserini buoni e premurosi, ma possono diventare molto dispettose e ignoranti. Forse non si imparerà a volare, ma si potranno aprire le porte della fantasia, stupirsi, divertirsi e scoprire il grande imbroglio che gli adulti/pirati hanno costruito per paura del ticchettio dell’orologio che il coccodrillo-sterminatore nasconde dentro di sé.
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