Milano Teatro
7:18 pm, 2 Aprile 24 calendario

Stefano Cordella rilegge “Le Notti Bianche” di Dostoevsky

Di: Redazione Metronews
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Sarà di scena dal 4 al 14 aprile, in prima nazionale, alle Manifatture Teatrali Milanesi, Le notti bianche da Fëdor Dostoevsky. Il progetto e la regia sono di Stefano Cordella.

Cordella: «Lo spettacolo è costruito sullo scheletro de Le Notti Bianche di Dostoevsky»

«Lo spettacolo – spiega il regista – è costruito sullo scheletro drammaturgico e tematico del racconto di Dostoevsky per poi prendere un respiro più contemporaneo nel linguaggio e in alcuni riferimenti. Lo spazio scenico ha pochi elementi essenziali che mettono gli attori nella condizione di lavorare principalmente sulla relazione, sul bisogno estremo che hanno i personaggi di essere visti e riconosciuti. E’ l’incontro imprevisto tra due esseri umani che hanno sperimentato sulla propria pelle la vera solitudine e ora hanno forse una possibilità di rinascita, aiutandosi reciprocamente».

«Nel rapporto tra sogno e realtà la musica è fondamentale»

«“Notti Bianche” – prosegue Cordella – è uno spettacolo che vuole esplorare i delicati disequilibri dell’intimità con disperata e violenta tenerezza. Le luci e la musica, suonata live dagli attori (Alma Poli e Diego Finazzi, ndr) con una tastiera elettronica, avranno un ruolo molto importante nel raccontare il rapporto tra sogno e realtà, che in questo testo vede un ribaltamento di segno: la difficoltà di stare nel presente è il grande tema dei protagonisti, i quali, per sopravvivere, si rifugiano nei sogni e nell’ immaginazione fino alle estreme conseguenze».

Il Sognatore ne Le Notti Bianche

Il Sognatore è un fantasma che si aggira nelle vite degli altri, prende dalla realtà e la trasforma, crea e disfa storie nella sua testa. Perso nei suoi viaggi mentali, spesso si dimentica del mondo reale. La solitudine è il motore della sua immaginazione che lo porta a vagare di notte, cercando incontri che possano nutrire la sua fantasia. Lui conosce tutti ma nessuno conosce lui, bloccato tra l’attesa della vita e la paura stessa di vivere. Vive così intensamente le sue allucinazioni da non riuscire ad aprirsi agli altri, terrorizzato dallo scontro con la realtà. Gli unici dialoghi sono con le case e gli edifici che lo circondano. Dà vita agli oggetti inanimati pur di non confrontarsi con la vita vera delle persone. Si sente inadeguato, inadatto alla quotidianità e alle dinamiche relazionali che lo obbligherebbero a mettere in discussione il suo mondo immaginario.

Il suo incontro con Nasten’ka

L’incontro con Nasten’ka arriva per caso, in una notte bianca in cui il giorno si confonde con la notte. Riesce ad avvicinarla solo perché scorge in lei un momento di fragilità. Nonostante le raccomandazioni della ragazza, il sognatore s’innamora e di fronte a questo sentimento autentico anche il più vivido dei sogni si offusca, la timida fantasia si mostra per quello che è: “schiava di un’ombra, di un’idea”. E invano il Sognatore fruga nei suoi vecchi sogni, cercandone uno che possa scaldarlo come l’emozione che sta provando nell’incontro con Nasten’ka. Perché anche la più elaborata delle allucinazioni non può competere con la vita che esplode.

Quattro notti con lei tra malinconia e nostalgia

Tra la nostalgia per quello che non ha mai vissuto e, la malinconia per le occasioni sprecate, il Sognatore trascorre quattro notti con Nasten’ka assaporando per la prima volta nella sua vita la consistenza della realtà, l’adrenalina del presente e la possibile costruzione di un futuro. Ma il sognatore non riesce ad accettare la limitatezza della quotidianità. A suo modo si ribella all’apatia dilagante e non trovando soddisfazione e spazio nella realtà, sogna. Da qualche parte dentro di sé desidera una vita normale che non gli appartiene. Tanto che quando gli si presenta la possibilità di vivere una relazione con un’altra persona non riesce ad accontentarsi dell’incontro e si innamora. Ha bisogno di vivere all’estremo e non è in grado di misurare le sue emozioni. Nei sogni può ottenere quello che vuole (pagandone poi il prezzo nel momento del risveglio e del disincanto) ma l’impatto che l’incontro con Nastenka ha in lui è devastante perché intravede la possibilità di vivere un sogno reale, ad occhi aperti, attraverso un avvicinamento tra corpi che non è mai riuscito a concedersi.

«Il Sognatore e Nasten’ka vivranno insieme quattro notti che cambieranno per sempre le loro vite – conclude Stefano Cordella -, in un viaggio intimo e poetico alla disperata ricerca di almeno un’istante di autentica felicità. Un intero attimo di beatitudine è forse poco nella vita di un uomo?».

2 Aprile 2024
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