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4:36 pm, 24 Gennaio 24 calendario

«Lo stupro non autorizza ad uccidere il feto». Bufera sugli interventi ad un convegno leghista

Di: Redazione Metronews
Lo stupro non autorizza
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«Lo stupro non autorizza ad uccidere il feto». Questa l’aberrante tesi sostenuta da alcuni dei partecipanti ad un incontro che si è tenuto martedì nella saletta stampa di Palazzo Montecitorio, prenotata per l’occasione dal deputato Simone Billi, leghista eletto nella circoscrizione estera, che però non era presente. L’evento era stato organizzato per presentare la prima pubblicazione del centro studi Machiavelli, dal titolo “Biopoetica, breve critica filosofica all’aborto e all’eutanasia”. Il parlamentare Billi è originario di Firenze e conosce il centro studi Machiavelli, associazione di promozione sociale, fondata nel 2017 nel capoluogo toscano, «il cui scopo è promuovere i valori tradizionali e politiche ad essi ispirate: patriottismo, tradizione e libertà», si legge sul sito.

Convegno sull’aborto alla Camera

Nel corso della presentazione due dei relatori hanno chiesto, tra le altre cose, che sia «riscritta la legge 194 in senso restrittivo». «Il caso dello stupro è un finto dilemma morale, si tratta di un caso delicato, perchè non c’è uno che perde e l’altro che guadagna – ha detto poi Maria Alessandra Varone, ricercatrice all’Università di Roma Tre – il feto perde e la madre guadagna, in termini puramente logici. Nulla toglie che questo bambino venga poi dato in adozione, nulla toglie che questa madre possa portare avanti la sua vita con lui: questo non l’autorizza ad ucciderlo, perchè di questo si tratta e bisogna aver il coraggio di usare le parole consone». Affermazioni che hanno scatenato le proteste delle opposizioni, che accusano la Lega di posizioni «oscurantiste sull’aborto».

Le proteste delle opposizioni

«Quanto uscito su alcuni mezzi stampa non rappresenta nè la mia, nè, tanto meno, la posizione del partito – ha però replicato Billi – la Lega, da sempre, si è battuta per la libertà di espressione delle donne. Personalmente credo nella libertà di scelta e, soprattutto, le donne vittime di violenza non possono essere utilizzate e strumentalizzate. Non ero presente al convegno e, se fossi stato presente, avrei sicuramente portato avanti le mie tesi». «Non vi permetteremo di fare dell’Italia un Paese del Medioevo e della barbarie civile e umana – ha commentato la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga – l’aborto è un diritto. È inaccettabile che venga negato in Parlamento e da un partito di governo. Meloni, da donna, cosa dice?». «Dopo anni di battaglie contro l’aborto clandestino che portava le donne a morire, oggi, nel segno del progresso, abbiamo un governo che nega la libertà di scelta delle donne, già compromessa dai troppi medici obiettori», ha dichiarato la tesoriera di +Europa, Carla Taibi.

24 Gennaio 2024
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