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6:43 pm, 11 Ottobre 21 calendario
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Aborto: in 15 ospedali 100% di ginecologi obiettori

Di: Redazione Metronews
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In Italia ci sono almeno 15 ospedali in cui il 100% dei ginecologi è obiettore di coscienza e la legge sull’aborto di fatto violata. E’ il dato principale che emerge dall’indagine “Mai dati!” presentata durante il Congresso Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, a cura di Chiara Lalli, docente di Storia della Medicina, e Sonia Montegiove, informatica e giornalista. Un dato che non compare nella Relazione sulla legge 194/78 del Ministero della Salute, che, aggregando i dati per Regione, non rende pubbliche le percentuali di obiettori sulle singole strutture. Secondo la Relazione il massimo di obiettori sarebbe in Sicilia l’ 85,8%.  

La mappa dell’obiezione

Tra i dati disaggregati per struttura emerge quindi la realtà di 15 strutture ospedaliere in cui il 100% dei ginecologi è obiettore e i 5 presidi in cui la totalità del personale ostetrico o degli anestesisti è obiettore. Ci sono poi 20 ospedali con una percentuale di medici obiettori che supera l’80%. E altri 13 quelli con una percentuale di personale medico e non medico e supera l’80% (vedi mappa QUI).

Le Regioni in cui ci sono ospedali con il 100% di ginecologi obiettori di coscienza sono Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Campania, Puglia. In Lombardia sono l’ospedale di area Distrettuale di Busto Arsizio con un unico medico obiettore, l’Area Distrettuale di Saronno, 2 obiettori su 2, Polo Ospedaliero di Saronno, 7 su 7 e il Presidio di Montichiari, 3 su 3. In Piemonte  segnalati gli Ospedali Riuniti Ciriè-Lanzo dove sono obiettori 9 medici su 9. In Umbria sono tutti obiettori i 7 medici dell’Ospedale di Gubbio e Gualdo Tadino e l’unico dello Stabilimento Ospedaliero Castiglione del Lago.

La legge non prevede obiezione di struttura

«Uno degli aspetti più gravi di non applicazione della legge 194, che dice che l’obiezione non deve essere di struttura, che il servizio va garantito e che la relazione ministeriale non vede» hanno dichiarato le autrici dell’indagine Lalli e  Montegiove.Alla richiesta di accesso civico a tutte le ASL e alle aziende ospedaliere censite dal Ministero della salute, ha risposto circa il 60% (al 30 settembre 2021).

11 Ottobre 2021
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