Immigrazione
7:47 pm, 16 Dicembre 23 calendario
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Patto Rama Sunak Meloni «contro l’immigrazione clandestina»

Di: Redazione Metronews
Patto Rama Sunak Meloni
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Patto tra Edi Rama, Rishi Sunak e Giorgia Meloni, i tre premier di Albania, Regno Unito e Italia, «contro l’immigrazione clandestina».

Patto Rama Sumak Meloni «contro l’immigrazione clandestina»

Unire gli sforzi per combattere i trafficanti di esseri umani e contrastare l’immigrazione illegale. Il “patto” tra Giorgia Meloni, Rishi Sunak e Edi Rama viene siglato a palazzo Chigi, dove la presidente del Consiglio riceve il primo ministro britannico e il premier albanese, prima di far ritorno alla kermesse di FdI.

È qui, sul palco di Atreju, dove i due leader sono stati ospiti della penultima giornata della manifestazione in corso nei giardini di Castel Sant’Angelo – che Meloni rivolge a Rama e Sunak un caloroso benvenuto.

Rama: «L’accordo con l’Italia non è incostituzionale»

Il primo a parlare è Edi Rama, che difende l’accordo siglato con Meloni sui centri per immigrati irregolari, sospeso dopo la pronuncia della Corte costituzionale albanese. «Ritengo che c’è stato un rumore sproporzionato sulla storia di questo accordo, naturalissimo…», scandisce, e aggiunge: «Nessuno si deve meravigliare o spaventare o sorprendere quando facciamo accordi di comune intendimento e beneficio», specificando: «È sempre un onore dare una mano quando l’Italia ce lo chiede e sarà sempre un privilegio ritenersi l’amico speciale dell’Italia, dobbiamo fare di tutto per essere il Paese fratello d’Italia».

Rama infine si dice «fiducioso» sull’esito positivo dell’accordo, perché «non è incostituzionale». Meloni ascolta «l’amico straordinariamente libero», seduta in platea in prima fila.

Sunak: «Sull’immigrazione applicare il radicalismo della Tatcher»

Infine, la scaletta prevede l’intervento di Sunak, che sprona ad «applicare il radicalismo della Thatcher contro l’immigrazione illegale. Gli oppositori vogliono mettere la testa sotto la sabbia ma non si può fare. La situazione non è più sostenibile, non è corretto e non è morale».

Il primo ministro inglese è netto: «Decidiamo noi chi deve entrare, non le bande criminali». Quindi, si schiera al fianco di Meloni e Rama, «Giorgia ha firmato un accordo con l’Albania e io con il Ruanda». «Noi vogliamo scardinare il modello criminale» dell’immigrazione illegale, ribadisce. «La situazione a Lampedusa non è più sostenibile», ammette infine.

Ai suoi ospiti, la premier italiana rivolge parole di affetto e stima (ricambiati, «abbiamo un’amicizia molto solida, forte. Condividiamo interessi e valori», dice ad esempio Sunak). E tra un intervento dal palco e l’altro, i tre leader – nella sede ufficiale di palazzo Chigi – si confrontano a 360 gradi sui temi internazionali, dalla situazione nei Balcani occidentali, che va «definitivamente stabilizzata», alla guerra in Ucraina fino alla crisi in Medio Oriente.

Ma è la lotta all’immigrazione illegale a suggellare una comune visione tra i tre leader. Meloni e Sunak stabiliscono di cofinanziare un primo progetto italo-britannico di rimpatri volontari assistiti nei paesi di origine predisposto dall’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) a favore di migranti bloccati in Tunisia.

Poi, nel trilaterale, Meloni, Sunak e Rama concordano sulla necessità di affrontare in modo sempre più strutturato l’immigrazione illegale verso l’Europa. Stessa linea comune anche sulla necessità di intensificare ulteriormente la collaborazione fra i tre Paesi a contrasto dei trafficanti di esseri umani.

16 Dicembre 2023
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