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6:39 pm, 6 Dicembre 23 calendario

L’approdo della manovra in Aula al Senato slitta al 18 dicembre

Di: Redazione Metronews
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L’approdo della manovra in Aula al Senato slitta al 18 dicembre per consentire al governo di depositare a breve i testi di quattro emendamenti che riguarderanno previdenza, sicurezza, enti locali ed investimenti. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo. Il testo inizialmente era stato calendarizzato in Aula a Palazzo Madama dal 12 al 15 dicembre. La Commissione Bilancio deve ancora svolgere l’iter di esame degli emendamenti, le opposizioni ne hanno depositati circa 2.600, che partirà presumibilmente l’11 dicembre. Si prospetta dunque la possibilità che l’esame del testo alla Camera slitti ai giorni subito dopo Natale. L’emendamento più atteso tra quelli del governo è sicuramente quello che proverà a rimodulare l’intervento sulle pensioni dei medici, che ieri hanno scioperato contestando la riduzione dell’assegno previdenziale a partire dai prossimi anni. Una arte delle risorse potrebbero arrivare attraverso una rimodulazione del piano di copertura del progetto del Ponte sullo Stretto.

L’approdo della manovra slitta

«La conferenza dei capigruppo ha deciso di calendarizzare per il 18 dicembre, un leggero spostamento, l’inizio dell’approdo in Aula della legge di bilancio. Il governo ha condiviso questa ipotesi: c’è la necessità di depositare alcuni emendamenti su alcune questioni molto importanti», ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Gli emendamenti, ha specificato il ministro, riguardano: «La revisione dei criteri di calcolo delle pensioni del personale sanitario, una norma molto attesa. La modifica chiarirà che non vi saranno penalizzazioni per le pensioni di vecchiaia. Per il comparto sanità sarà previsto anche un ulteriore meccanismo di tutela. Ci sarà poi la copertura dell’accordo sindacale con le forze armate e di polizia. In più il governo stanzierà un fondo aggiuntivo per le Regioni speciali che hanno avuto una penalizzazione con il rinnovo delle trattenute Irpef. Poi ci sarà un fondo per quelle ordinarie per ristorare in tema di aumenti di costo dell’energia. Quindi è atteso un intervento sugli investimenti, con una rideterminazione dei costi del Ponte sullo Stretto, e poi in tema di strade e autostrade». Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha chiosato: «Abbiamo fissato, spero non troppo ottimisticamente, di iniziare la sessione di Bilancio in Aula lunedì 18, come avevamo ipotizzato. Poi vediamo dipende dalla responsabilità di tutti a partire dagli uffici governativi ai nostri». Per finire quando? Il presidente risponde con una battuta: «A Natale sicuramente non lavoreremo, tutti gli altri giorni non lavorativi non sono vietati, anche se penso prima».

Le opposizioni incalzano

Da parte loro le opposizioni incalzano il governo. «La maggioranza, che doveva essere coesa, per la terza volta consecutiva ha spostato la legge di bilancio in Aula. Siamo pronti a scommettere che verrà ulteriormente posticipata. Non sono pronti, sono divisi su tutto, siamo molto preoccupati», ha commentato il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia. Il cuore della legge di bilancio riguarda la conferma nel 2024 del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35 mila euro, in combinato con la nuova modulazione delle aliquote Irpef che accorpa le prime due, per lasciare in busta paga circa 100 euro al mese in più ai lavoratori dipendenti. Un provvedimento che impegna quasi 11 miliardi di euro. Ma il nodo più atteso ora è quello sulle pensioni, con il Tesoro che sarebbe alla ricerca delle coperture per garantire un impatto meno problematico della revisione dell’importo degli assegni previdenziali.

6 Dicembre 2023
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