Taglio delle pensioni, il Governo fa marcia indietro: in vista un emendamento, caccia alle coperture

Il taglio delle pensioni a medici e personale della PA fa fare marcia indietro al Governo Meloni.

Palazzo Chigi starebbe lavorando ad un emendamento dell’esecutivo alla legge di bilancio da presentare durante la discussione in Commissione in Senato che potrebbe ritoccare alcune parti del testo relative alle pensioni che sono state oggetto di contestazioni, a partire dalla categoria dei medici che hanno organizzato una giornata di sciopero per il prossimo 5 dicembre.

Il Governo e il taglio alle pensioni

Il tentativo sarebbe quello di rivedere la riduzione all’assegno mensile ipotizzato in manovra per alcune categorie lavorative, senza però creare eccezioni in favore di una singola professione.

Il nodo al momento, viene riferito da fonti parlamentari, sarebbe la ricerca delle coperture per consentire eventuali correttivi alla manovra. Oggi il vice premier e leader della Lega Matteo Salvini, interpellato a riguardo, ha replicato: «Ci sta lavorando il ministero dell’Economia, fatemi fare il ministro dei Trasporti. Si interverrà solo per i medici? No, ascolteremo tutte le proposte».

Tra le opposizioni caustico il commento del M5s: «Viene da domandarsi chi abbia scritto l’articolo 33 della manovra, visto che ora c’è la corsa a dire che la stessa norma è sbagliata e dunque bisogna porre rimedio». Oggi intanto, visto il protrarsi nell’aula del Senato del dibattito sul Dl Sud, una parte delle audizioni delle associazioni datoriali – tra cui Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e Cna – è stata rinviata, verranno recuperate presumibilmente lunedì 13 novembre nel corso della mattinata. Domani mattina invece in Commissione saranno ascoltate proprio le sigle sindacali dei medici pronte a scioperare. La maggioranza punta comunque a rispettare il calendario ipotizzato per provare a chiudere l’iter parlamentare della manovra in tempi brevi, per mandare un messaggio di solidità ai mercati, con un possibile passaggio in aula al Senato tra il 4 e il 7 dicembre e quello alla Camera tra il 13 ed il 15 o comunque prima di Natale. Molto dipenderà dall’andamento dei lavori in Commissione, le forze di maggioranza hanno fatto sapere nei giorni scorsi che non dovrebbero presentare emendamenti al testo.