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4:08 pm, 3 Novembre 23 calendario

Ok del Governo al premierato. Per Giorgia Meloni “è la madre di tutte le riforme”

Di: Redazione Metronews
Ok del Cdm alla riforma
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Ok del Cdm alla riforma costituzionale contenuta nel ddl Casellati. Il testo è quello uscito ieri dal pre-Consiglio dei ministri. Quella costituzionale «è la madre di tutte le riforme: garantisce il diritto dei cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine alla stagione del trasformismo e dei governi tecnici – ha commentato la premier Giorgia Meloni – l’altro risultato è che con le riforme si garantisce la stabilità per avere credibilità. Si garantisce l’orizzonte di fine legislatura. Questa è una enorme rivoluzione per l’Italia, dove in passato l’assenza di una stabilità è stata un male». «Non tocchiamo i poteri del Capo dello Stato e come sempre c’è stata un’interlocuzione con gli uffici del Quirinale. È prevista una norma anti-ribaltone: il presidente del Consiglio può essere sostituito solo una volta. Non ci saranno più maggioranze arcobaleno», ha sottolineato la premier facendo riferimento al vincolo di programma inserito nel ddl. «Confido che sia la volta buona e in un consenso ampio in Parlamento, altrimenti saranno gli italiani a decidere», ha aggiunto Giorgia Meloni facendo riferimento alla possibilità che si arrivi ad un referendum.

Ok del Cdm alla riforma

«Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare – ha osservato – e sono molto fiera del lavoro fatto. Mettiamo l’Italia davanti all’occasione storica di una rivoluzione che ci porta nella Terza Repubblica. Ma poi deve decidere il popolo se cogliere questa occasione o meno». Però la premier ha anche precisato: «Ho fatto quello che è scritto nel programma: faccio la riforma e la consegno agli italiani, ma nulla ha a che fare con l’andamento del governo». Per evitare personalizzazioni e un effetto “Renzi bis”. «Vengono aboliti i senatori a vita, salvo gli ex presidenti della Repubblica – ha sottolineato ancora la premier – è una modifica necessaria dopo il taglio dei parlamentari, perché l’incidenza dei senatori a vita è molto aumentata». «Io sono favorevole alla possibilità delle elezioni in caso di cessazione dell’incarico di premier – ha aggiunto – ma abbiamo deciso di mantenere una possibilità per la legislatura e di andare avanti. Per me è una soluzione che va comunque bene. Se poi il Parlamento volesse ragionare su un’altra formula non sarei contraria», ha osservato. 

Casellati: “Ora la nuova legge elettorale”

«Il nostro sforzo è stato massimo – ha detto la ministra per le Riforme costituzionali Elisabetta Casellati – mi auguro che questo provvedimento possa trovare un ampio consenso nel dibattito parlamentare. La riforma sul premierato è minimale ma di grande portata, perchè permetterà di avere maggiore stabilità e credibilità a livello internazionale. Dalla stabilità dipende anche la crescita economica. Vogliamo dare stabilità e durata ai governi e restituire voce ai cittadini che per troppo tempo hanno riscontrato l’irrilevanza del loro voto, circostanza che ha causato una sfiducia nella politica e un astensionismo galoppante. Abbiamo cercato di costruire un modello che potesse soddisfare le esigenze di tutti – ha proseguito la ministra – dunque mi auguro che nel dibattito parlamentare si trovi un punto di caduta con le opposizioni. Eravamo partiti con l’elezione diretta del presidente della Repubblica, abbiamo abbassato bandierine per venire incontro». Casellati ha annunciato che ora «sta lavorando per mettere a terra la riforma della legge elettorale. È chiaro che serve una legge da adattare alla nuova forma di governo. Ci sarà un’ampia consultazione. Ci sarà l’individuazione di una soglia: il 55 rimane un’ipotesi minima, potremmo anche superarla».

Schlein: “Si affossa la Repubblica parlamentare”

Quella del premierato «è una proposta che affossa la Repubblica parlamentare, indebolisce le prerogative del presidente della Repubblica ed esautora il Parlamento. Hanno numeri solidissimi: se in un anno di governo l’Italia sta peggiorando è colpa della loro incapacità, perchè hanno una maggioranza per cui possono scegliere cosa fare», ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein. «Oggi è un brutto giorno per la democrazia. Dal taglio dei parlamentari, sostenuto da tutti i partiti tranne +Europa, abbiamo assistito in questi anni al lento scivolamento verso una compressione della democrazia e che ora trova pieno compimento con la riforma del “premierato all’italiana” di Giorgia Meloni, che apre la strada all’orbanizzazione dell’Italia», ha commentato il segretario di Più Europa, Riccardo Magi. «Il governo ha approvato una riforma in Cdm che potremmo chiamare l’Italierato. Non è un cancellierato (che avremmo approvato), non è un premierato, non è presidenzialismo o semi-presidenzialismo. È una nostra invenzione mai fino ad ora sperimentata nel mondo. Il Parlamento non funziona, il federalismo non funziona, la pubblica amministrazione non funziona. Meloni ha trovato la soluzione: occuparsi d’altro. Il che rappresenta bene la storia di questo governo», ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda.

3 Novembre 2023
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