Riforme e fisco, il Governo chiama i sindacati. Landini: “Ci sono condizioni per lo sciopero generale”

Il Governo convoca i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl a Palazzo Chigi per il 30 maggio sulle riforme e sui principali provvedimenti in materia economica e fiscale. Ampia la rosa di temi al centro del nuovo round, che segue quello del 30 aprile scorso. Al centro del confronto ci saranno infatti: le riforme istituzionali, la delega fiscale, l’inflazione, la sicurezza sul lavoro, le pensioni e la produttività.
A questo incontro, come si legge nella mail inviata a Landini, Sbarra, Bombardieri e Capone, seguirà «l’avvio o la prosecuzione di tavoli specifici con i ministeri interessati». L’invito per il 30 maggio, oltre che ai rappresentanti sindacali, è stato rivolto anche alle associazioni di categoria (Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Alleanza Cooperative, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Confprofessioni, Abi e Ance).
Il governo convoca le parti sociali. Landini evoca lo sciopero generale
«Una convocazione in cui mancano molti temi e un dialogo che chiedevamo da mesi – ha dichiarato il segretario della Cgil, Maurizio Landini – andremo e ascolteremo quali eventuali novità ci dovessero essere, ma ci presenteremo sostenendo le richieste arrivata dalle piazze e credo ci siano tutte le condizioni per uno sciopero generale».
Maggiore cautela da parte della Cisl. «Ottima notizia la convocazione del governo per il 30 maggio – ha scritto su twitter il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra – ora consolidare e dare stabilità al dialogo sociale impostando un’Agenda partecipata, riprendendo i tavoli avviati, rafforzando l’azione comune contro l’inflazione e per una nuova politica dei redditi».
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