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2:30 pm, 2 Novembre 23 calendario

Premierato sul tavolo del Governo domani. Renzi: “Se simile al Sindaco d’Italia lo voteremo. Ma niente pasticci…”

Di: Redazione Metronews
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“Il presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto, in unico turno, per la durata di 5 anni. Le votazioni per l’elezione del Presidente del Consiglio e delle Camere avvengono tramite un’unica scheda elettorale”.

E’ quanto conferma la bozza del Disegno di legge costituzionale per l”Introduzione dell’elezione popolare diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri e razionalizzazione del rapporto di fiducia presentata lunedì in riunione di maggioranza, domani attesa in Consiglio dei ministri.

Le riforme costituzionali, premierato e premio di maggioranza

All’articolo 3 del disegno di legge costituzionale, che modifica l’articolo 92 della Carta, oltre ad essere introdotto il premierato, viene inoltre costituzionalizzato il premio di maggioranza: “La legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio assegnato su base nazionale – si legge – garantisca ai candidati e alle liste collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri il 55%  dei seggi nelle Camere”.

L’articolo 3 stabilisce inoltre che “il Presidente del Consiglio dei Ministri è eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura” e che “il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri eletto l’incarico di formare il Governo e nomina, su proposta del Presidente del Consiglio, i Ministri”.
Secondo l’articolo 92 della Costituzione, “il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri”.

Scioglimento delle Camere

Esclusa la possibilità per il presidente della Repubblica di sciogliere una sola delle due Camere. Il disegno di legge costituzionale all’articolo 2 modifica l’articolo 88 della Costituzione quando con riferimento allo scioglimento delle Camere, sopprime le parole “o anche una sola di esse”. L’articolo 88 della Costituzione stabilisce che “il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura”.

Senatori a vita

Stop alla nomina di nuovi senatori a vita, fatta eccezione per i presidenti della Repubblica che terminano l’incarico. All’articolo 1, il disegno di legge costituzionale introduce la “modifica dell’articolo 59 della Costituzione” attraverso “l’abrogazione del secondo comma” della Carta (“Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque”). Resta dunque in vigore quanto stabilito nell’articolo 59 della Costituzione che stabilisce che: “E’ senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica”.

All’”articolo 5 (Norme Transitorie)” il disegno di legge costituzionale stabilisce inoltre che “fino al termine del loro mandato, i senatori di diritto a vita nominati ai sensi del previgente secondo comma dell’articolo 59 della Costituzione restano in carica”. E che “la presente legge costituzionale si applica a decorrere dalla data del primo scioglimento delle Camere, successivo alla data di entrata in vigore della disciplina per l’elezione del Presidente del Consiglio dei Ministri e delle Camere”.

Renzi: “Sì ma niente pasticci”

«Attendiamo di vedere che cosa ha messo la Casellati nel disegno di legge costituzionale sulle riforme. Se ci sarà un sistema simile al Sindaco d’Italia noi voteremo sì. Non cambiamo idea per fare un dispetto a Meloni. Noi non tradiamo gli elettori del Terzo Polo che il 25 settembre hanno votato per l’elezione diretta del premier. A chi dice: ma così potrebbe essere eletto un Salvini o un Di Maio, rispondo: si chiama democrazia. Se eleggete un sindaco incapace, dopo cinque anni lo cambiate. Ma l’idea che si debba evitare di eleggere qualcuno perchè la maggioranza potrebbe scegliere un populista significa rifiutare il concetto stesso di democrazia». Lo scrive nella enews Matteo Renzi, che prosegue: «Ovviamente se la maggioranza fa una proposta semplice, noi ci siamo. Ma spero che la maggioranza non faccia pasticci ingarbugliando una riforma che è semplice. Leggo che vogliono eliminare i senatori a vita. Si può discutere di tutto, per carità, noi stessi siamo sempre stati aperti a parlarne. Ma davvero oggi è la priorità mandare a casa Liliana Segre per tenere Claudio Lotito? Concentriamoci sull’elezione diretta del Premier: quella sì che sarebbe la svolta per l’Italia», conclude il leader di Iv.

2 Novembre 2023
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