Israele
7:44 pm, 29 Ottobre 23 calendario

Raid di Israele in Libano mentre si intrecciano telefonate tra Biden e Netanyahu, Macron e Sunak, Arabia saudita e Iran

Di: Redazione Metronews
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Non si fermano gli attacchi di Israele e Hamas. Il timore che il conflitto possa oltrepassare i confini ormai è diventato realtà. Nella serata, infatti, malgrado le telefonate incrociate tra Joe Biden e Netanyahu, il primo ministro britannico Rishi Sunak e il presidente francese Emmanuel Macron, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian e il suo collega saudita Faisal bin Farhan Al Saud, i bombardamenti sono proseguiti: le forze di difesa israeliane hanno condotto un raid in Libano in risposta al lancio di dieci razzi contro la parte settentrionale dello Stato ebraico. Uno dei razzi ha colpito un edificio a Kiryat Shmona, senza provocare vittime.

Razzi intorno all’ospedale di Al-Quds a Gaza: danni alla struttura che ospita 14 mila persone

Razzi anche intorno all’ospedale Al-Quds di Gaza che ospita oltre 14 mila persone, tra sfollati e feriti: danni alla struttura e ai reparti. Inoltre, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e il ministro della Giustizia Yariv Levin hanno annunciato un emendamento a una legge del 2016 che consente a Israele di designare singoli terroristi anzichè solo organizzazioni: sperano che questa nuova norma scoraggi le persone dall’unirsi ad Hamas e ad altri gruppi. «Affronterà anche le questioni del reclutamento, del finanziamento e del trasferimento di fondi per scopi terroristici», hanno scritto.

L’esercito israeliano con un volantino esorta i miliziani ad arrendersi

L’esercito israeliano ha esortato i miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza ad arrendersi prima che le sue truppe entrino nell’enclave. «I leader di Hamas vi stanno sfruttando. Loro e le loro famiglie sono in luoghi sicuri mentre voi morirete invano», si legge in un volantino lanciato dall’esercito israeliano a Gaza.

«I leader di Hamas vi stanno sfruttando»

«I leader di Hamas hanno iniziato una guerra persa», aggiunge il messaggio, che denuncia anche i crimini commessi dal gruppo islamista durante il massacro di israeliani del 7 ottobre come «in contraddizione con la religione musulmana». Per arrendersi, i combattenti devono abbandonare l’equipaggiamento militare, alzare le mani e, se possono, sventolare un pezzo di carta bianca. Chi vuole arrendersi, aggiunge il messaggio, deve seguire le istruzioni dei soldati israeliani e non deve portare con sé cibo e acqua, che saranno forniti dall’esercito».

Israele cerca così di “isolare” il più possibile Hamas che, invece, dal canto suo, continua a far proseliti dopo i bombardamenti di Israele sulla Striscia di Gaza.

Delegazione Hamas a Mosca, Israele convoca ambasciatore russo

L’ambasciatore russo in Israele, Anatoly Viktorov, è stato convocato al ministero degli Esteri in relazione alla visita a Mosca nei giorni scorsi di una delegazione di Hamas. «Ospitare i leader di Hamas, che sono direttamente responsabili dell’attacco terroristico omicida del 7 ottobre, del rapimento di ostaggi e dello spargimento di sangue di oltre 1.400 israeliani, trasmette un messaggio di legittimazione del terrorismo contro gli israeliani», ha protestato il ministero degli Esteri.

L’amministrazione Biden si prepara ad un allargamento del conflitto

L’amministrazione Biden, intanto, si prepara ad un possibile allargamento del conflitto Israele-Hamas a tutto il Medio Oriente e si concentra sull’adeguata protezione delle sue forze nella regione. Lo rivelano fonti americane e israeliane citate dal sito Axios, secondo cui il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin e il ministro della Difesa dello Stato ebraico Yoav Gallant ne hanno discusso nella telefonata che hanno avuto due giorni fa, dopo che le forze di difesa israeliane hanno ampliato le operazioni a Gaza. E questo scenario potrebbe essere anche al centro dei colloqui che avrà domani a Washington il ministro della Difesa saudita Khalid bin Salman.

Ad accrescere le preoccupazioni dell’amministrazione Biden c’è anche la convinzione dei servizi di intelligence israeliani che Hezbollah aumenterà l’intensità dei suoi attacchi contro Israele al confine settentrionale a causa dell’operazione di terra di Israele a Gaza.

La telefonata tra Biden e Netanyahu anticipata da Sullivan

Oggi, la prima telefonata tra Benyamin Netanyahu e Joe Biden da quando venerdì le forze di difesa israeliane «hanno ampliato» l’operazione a Gaza, con l’ingresso delle truppe di terra. Il contatto sarebbe avvenuto dopo essere stato anticipato dal consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.

In un’intervista alla Cnn, Sullivan ha parlato anche della «responsabilità» del premier israeliano di «tenere a freno i coloni» in Cisgiordania. «Quello che crediamo è che ogni ora, ogni giorno di questa operazione militare, l’Idf, il governo israeliano, dovrebbe usare ogni mezzo possibile a sua disposizione per distinguere tra Hamas, i terroristi che sono obiettivi militari legittimi, e i civili, che non lo sono», ha ribadito Sullivan.

Nel colloquio con Benjamin Netanyahu, Biden ha «sottolineato la necessità di aumentare immediatamente e in modo significativo il flusso di assistenza umanitaria per rispondere ai bisogni dei civili a Gaza». La Casa Bianca ha sottolineato che il presidente americano e il premier israeliano hanno anche «discusso degli sforzi in corso per localizzare e assicurare la liberazione degli ostaggi, compresi gli americani che sono dispersi e che potrebbero essere nelle mani di Hamas». I due leader hanno convenuto di continuare «regolari consultazioni dirette e attraverso i loro team di sicurezza nazionale».

Per il New York Times, Israele si impegna a far entrare a Gaza 100 camion di aiuti al giorno

Secondo quanto dichiarato al New York Times da un alto funzionario del governo Usa, Israele si è impegnato a far entrare a Gaza 100 camion di aiuti al giorno attraverso il valico di frontiera con l’Egitto. Gli aiuti includeranno una quantità limitata di carburante che le Nazioni Unite distribuiranno alle infrastrutture umanitarie chiave di Gaza, come gli ospedali, ha proseguito il funzionario, aggiungendo che l’obiettivo è quello di impedire ad Hamas di accedere al carburante.

Sunak e Macron ribadiscono il sostengo umanitario urgente a Gaza

Nella telefonata tra il primo ministro britannico Rishi Sunak e il presidente francese Emmanuel Macron i due leader hanno sottolineato la necessità di un «sostegno umanitario urgente per Gaza» dopo che Israele ha ampliato le operazioni militari in risposta agli attacchi di Hamas di tre settimane fa: lo riferisce Downing Street. I due hanno anche parlato della loro preoccupazione per il «rischio di escalation nella regione, in particolare in Cisgiordania».

Sunak e Macron hanno poi «sottolineato l’importanza di far arrivare urgentemente gli aiuti umanitari a Gaza». I due leader, ha detto ancora il portavoce britannico, lavoreranno insieme «per far arrivare cibo, carburante, acqua e medicinali a chi ne ha bisogno e per far uscire i cittadini stranieri» da Gaza. Aggiornandosi reciprocamente sui colloqui che hanno avuto con «i leader della regione per sottolineare l’importanza di lavorare per la stabilità regionale, il primo ministro e il presidente Macron hanno convenuto che è importante non perdere di vista il futuro a lungo termine della regione e, in particolare, la necessità della soluzione dei due Stati».

Infine, conclude il comunicato di Downing Street, «hanno sottolineato che Hamas non rappresenta i comuni palestinesi e che la sua barbarie non deve minare le legittime aspirazioni del popolo palestinese».

Il ministro francese della difesa sarà la prossima settimana in Libano

Così, mentre crescono i timori di un allargamento del conflitto, il ministro francese della Difesa, Sébastien Lecornu, sarà la prossima settimana in Libano, dove vedrà il premier Najib Miqati, e incontrerà i militari di Unifil, la forza Onu dispiegata nel sud del Libano. La missione è prevista da mercoledì a venerdì prossimi per «riaffermare il nostro sostegno alla stabilità del Libano».

Colloquio telefonico tra il ministro degli esteri iraniano e il suo collega saudita

Altro colloquio telefonico oggi tra il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian e il suo collega saudita Faisal bin Farhan Al Saud sulla situazione a Gaza. Per il ministero degli Esteri di Riad, i capi delle due diplomazie hanno discusso degli «sviluppi pericolosi nella Striscia di Gaza e dell’importanza che la comunità internazionale rispetti il cessate il fuoco e protegga i civili». Il colloquio telefonico tra i ministri dei due Paesi che hanno ripreso i rapporti diplomatici solo nel marzo scorso segue l’incontro avvenuto a Gedda, a margine di una riunione d’emergenza dell’Organizzazione per la cooperazione islamica, convocata dopo gli attacchi del 7 ottobre di Hamas contro Israele.

Il nuovo accorato appello di Guterres per un cessate il fuoco

Nuovo accorato appello di Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu. A Gaza la situazione «diventa di ora in ora più disperata» e «il mondo sta assistendo ad una catastrofe umanitaria che si svolge davanti ai suoi occhi», ha detto ribadendo la necessità di un immediato cessate il fuoco, del rilascio di tutti gli ostaggi e la consegna di aiuti a Gaza. «Chiedo a tutti quelli che hanno una responsabilità di fare un passo indietro dal baratro», ha aggiunto il segretario generale dell’Onu che in post su X poi ha ricordato che la protezione dei civili è «la cosa più importante. La legge della guerra stabilisce chiare regole per rispettare la vita umana e le questioni umanitarie – aggiunge – queste leggi non possono essere forzate per la propria convenienza».

 

29 Ottobre 2023
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