salario minimo
4:12 pm, 12 Ottobre 23 calendario

Il Cnel approva a maggioranza documento finale con dubbi sul salario minimo

Di: Redazione Metronews
Il Cnel approva
condividi

Il Cnel approva a maggioranza il documento finale su lavoro povero e salario minimo. L’Assemblea del Cnel, nella seduta che si è svolta questa mattina con la partecipazione di 62 consiglieri su 64, ha dato il suo via libera al testo con solo 15 voti contrari. «In 60 giorni il Cnel è arrivato a produrre questo importante documento – ha detto il presidente del Cnel, Renato Brunettala contrattazione è l’unica garanzia per avere un mercato del lavoro equo ed efficiente. Noi in Italia abbiamo una forte tradizione di contrattazione» e non c’è «nessuna supplenza da parte delle leggi ma la contrattazione deve essere valorizzata soprattutto nelle aree più fragili». «II lavoro istruttorio e di analisi svolto dal Cnel contribuisce a chiarire come l’introduzione di un salario minimo legale non risolverebbe la grande questione del lavoro povero che va ben oltre il tema delle retribuzioni», ha precisato il vicepresidente del Cnel, Claudio Risso, della Cisl.

Il Cnel approva il documento con 15 no

Il tema del salario minimo e del lavoro povero è stato «al centro dello scontro politico e noi abbiamo fatto una scelta: di stare fuori dallo scontro politico e di partire con la direttiva» europea. Lo ha sottolineato il presidente del Cnel, Renato Brunetta: «Mi sembra ridicolo dire che il governo si sia nascosto dietro al Cnel. Probabilmnte qualcuno ha paura dei corpi intermedi. Come siamo andati per la Nadef, quando il Parlamento chiama, il Cnel va», ha aggiunto. «Sono d’accordo con Landini: stare sulla strada maestra della Costituzione» e con il documento approvato «stiamo nell’alveo della Costituzione – ha concluso Brunetta – si era detto o all’unanimità o nulla, ma questo valeva solo in passato quando il sindacato era unitario. Oggi non lo è, la Cisl crede ancora nella non necessità di una legge, Cgil e Uil non più. Se il sindacato è diviso, il Cnel ha dovuto tenere conto di questa divisione».

La critica del Pd: «Non scelgono»

«Il rinvio in Commissione della proposta di legge sul salario minimo era atteso ed è il motivo per cui il governo si è rivolto al Cnel. Rimandano ancora una volta il momento di prendersi delle responsabilità e si nascondono dietro proposte di altri organismi per rimandare le risposte da dare alle persone che vivono con meno di nove euro». Così la responsabile Lavoro del Partito Democratico, Maria Cecilia Guerra. «Se il Cnel dice che la strada maestra è la Costituzione ci fa piacere, ma nessuno ha mai messo in dubbio questo. E anche il fatto che al centro debba rimanere la contrattazione collettiva ci vede d’accordo. Talmente d’accordo che è quello che prevede anche la nostra proposta di legge – ha proseguito la parlamentare dem – basta bugie come quella secondo la quale la nostra proposta appiattirebbe la contrattazione al livello del salario minimo. Non è così perchè prevede che se si esce dalla contrattazione, si applica il trattamento economico complessivo dei contratti più rappresentativi. Fa male questo atteggiamento liquidatorio del documento approvato dal Cnel, della maggioranza e di un governo che, ancora una volta, rinuncia a fare delle scelte».

12 Ottobre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo